Politica e Sanità
28 Febbraio 2014«Nell’ultimo anno, il mercato degli integratori alimentari ha registrato un fatturato pari a 1.964,5 milioni di euro, per un totale di 141 milioni di confezioni vendute. Dati che dimostrano come il settore non stia risentendo della crisi generalizzata dei consumi ma anzi registri un trend in crescita con un +3,1% rispetto all’anno precedente per quanto riguarda il fatturato, e un +2,1% in termini di confezioni vendute». Lo ha affermato Riccardo Bruno, illustrando a Milano i risultati di una ricerca Nielsen Market Track Healthcare nel corso di un incontro organizzato da FederSalus. «La farmacia continua a confermarsi il canale distributivo di elezione, con una quota pari all’87,2% del mercato totale per un valore di 1.713,2 milioni di euro» ha aggiunto «e le categorie complessivamente più vendute sono state fermenti lattici, multivitaminici, integratori salini, prodotti per il controllo del peso e lassativi». Dati positivi di mercato che sembrano apparentemente in antitesi con l’impatto della crisi economica. In realtà «in questo quadro la salute si conferma come valore baricentrico, in controtendenza, resistente alle tensioni generate dalla crisi stessa» ha detto Isabella Cecchini, di Gfk Eurisko, sulla base di una survey sugli orientamenti degli italiani verso gli integratori. «In 2 casi su 3» ha sottolineato «sono il medico o il farmacista a rappresentare le principali figure che influiscono sulla persona nella decisione di acquistare un integratore alimentare, soprattutto per prevenire o risolvere piccoli problemi di salute». «Oltre il 75% tra medici di famiglia, ginecologi, pediatri e geriatri considera gli integratori alimentari una fonte concentrata di sostanze a effetto nutritivo o fisiologico, da suggerire principalmente in caso di astenia, per accrescere le difese immunitarie e a supporto di terapie antibiotiche» ha confermato Bruno Sfogliarini di Medi-Pragma, esponendo gli esiti di un’indagine sul ruolo degli integratori nella pratica quotidiana del medico. «In particolare medici di famiglia e ginecologi suggeriscono l’integrazione soprattutto per scopi fisiologici, mentre i geriatri consigliano l’assunzione di integratori come supplemento della nutrizione. In ogni caso a motivare il consiglio al paziente prevale il riconoscimento della loro efficacia». (A.Z.)
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