Politica e Sanità
10 Marzo 2014Con la bocciatura da parte della Corte costituzionale della legge Fini-Giovanardi, si è creato un vuoto normativo su classificazione, modalità di prescrizione, dispensazione e registrazione dei medicinali stupefacenti, oppioidi inclusi, per il quale è stato chiesto, da parte di medici e farmacisti, un intervento urgente al ministero della Salute e sul quale sono attesi accertamenti. Nell’attesa, Fimmg ha fatto sapere di essere «disponibile a collaborare per trovare soluzioni che facciano superare questo momento di caos» e di avere chiesto ai medici «di continuare a prescrivere con le stesse modalità acquisite dopo la legge 38 del 2010». Sul fronte dei farmacisti, la richiesta di intervento avanzata da parte Federfarma e il carattere di urgenza sono stati ribaditi da un’interrogazione parlamentare presentata dai senatori Andrea Mandelli e Luigi D’Ambrosio Lettieri, presidente e vicepresidente della Fofi nella quale hanno chiesto «di individuare tempestivamente soluzioni operative che consentano di non bloccare la funzionalità del servizio farmaceutico» e «un provvedimento legislativo urgente che disciplini l''uso terapeutico delle sostanze stupefacenti e psicotrope, recuperando i contenuti delle disposizioni normative dichiarate incostituzionali». «Ho voluto sollevare il problema» ha sottolineato Mandelli a Farmacista33 «oltre che come presidente della Fofi, anche come parlamentare perché ritengo la situazione venuta a determinarsi dopo la pronuncia della Corte costituzionale molto più grave di quanto non sia stato colto dai più. Dal punto di vista clinico, il primo e più importante per il cittadino, annulleremmo il molto che si è fatto per portare la terapia del dolore allo standard europeo, per esempio con la revisione delle Tabelle di classificazione delle sostanze. Ma anche per gli operatori sanitari, visto che ci troveremmo di nuovo tenuti a osservare regole e procedure anacronistiche e, in molti casi, non più applicabili dal punto di vista pratico. Mi auguro che si riesca a rimediare per via legislativa a questo terremoto normativo in tempi rapidi, evitando che si crei un contenzioso enorme, che è l’ultima cosa di cui il paese ha bisogno».
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