Politica e Sanità
24 Marzo 2014Il contributo di solidarietà messo a disposizione dall’Enpaf alle farmacie in difficoltà è stato prosciugato e di presidi che ne hanno bisogno ce ne sarebbero ancora. Ma intanto, sempre in collaborazione con l’Enpaf, abbiamo quasi ultimato il percorso per l’istituzione di una borsa di studio per i figli dei titolari iscritti alle medie, alle superiori o all’università. A fare il punto è Alfredo Orlandi, presidente Sunifar, che racconta: «Di richieste per il contributo di solidarietà ce ne sono state molte e abbiamo cercato di arrivare ad accontentare tutti nel miglior modo possibile. Tra tutte le domande, ce ne sono state molte che non rispondevano appieno ai requisiti e delle altre è stata data la priorità a chi si trova in una condizione di maggior bisogno, pur nella consapevolezza che tutti coloro che hanno fatto richiesta vivono qualche difficoltà». A partecipare sono state tanto farmacie rurali quanto urbane, «ma una cosa ci ha colpito: le rurali, pur essendo in una situazione di sofferenza, hanno dimostrato di reggere maggiormente la crisi, forse perché hanno già all’origine spese inferiori, dal momento che spesso è il titolare a fare tutto». Nel bilancio sulla contribuzione, Orlandi spiega che «alcune criticità ci sono state: per esempio, nel regolamento Enpaf erano previste solo le imprese individuali, e non le società introdotte successivamente. Abbiamo dato indicazione alle sedi regionali di raccogliere tutte le problematiche che si sono verificate di modo da poterle correggerle le prossime volte». Per quanto riguarda gli strumenti di sostegno, Orlandi ricorda che, oltre al contributo di solidarietà dell’Enpaf, «confermato per il secondo anno e su cui stiamo lavorando per renderlo stabile, ci sono tutti gli strumenti assistenziali, che da sempre affiancano le prestazioni pensionistiche dell’Ente, e poi anche il contributo di solidarietà di Federfarma, che ormai siamo riusciti a istituzionalizzare come definitivo ogni anno. Infine, a breve, sempre in collaborazione con l’Enpaf, verrà istituita una borsa di studio per i figli dei titolari iscritti alle medie, alle superiori o all’università, con particolare riguardo alle farmacie rurali che spesso si trovano in zone disagiate e lontane dai centri scolastici e universitari».
Francesca Giani
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