Politica e Sanità
31 Marzo 2014Non è chiaro se il trasferimento sia stato deciso o ci sia un ripensamento, ma l’aspetto della vicenda è che i cittadini si sono mobilitati per difendere la farmacia comunale di paese e fare in modo che resti alla cittadinanza. Una situazione che evidenzia il valore della farmacia, «un servizio vicino alla popolazione», come rimarca Francesco Schito, vicepresidente di Assofarm, e che alla popolazione deve rimanere. La vicenda riguarda la farmacia comunale di Campagna di Maniago, in provincia di Pordenone, che, all’interno di una riorganizzazione dei servizi sanitari, avrebbe rischiato di essere trasferita nell’ospedale, lasciando il paese e la vicina zona industriale impoverita di presidi sanitari. Il trasferimento sarebbe contenuto in «un documento ufficiale», «consegnato in commissione sanità», ma dall’amministrazione sarebbe arrivato il dietrofront, che però non convince del tutto i residenti. La cittadinanza si è in ogni caso organizzata per difendere il servizio della farmacia, con una petizione, ed è pronta ad andare avanti. Tra i punti messi in luce dal comitato, come riporta la stampa locale, il fatto che «si assisterebbe a un depauperamento dei servizi nella frazione» e anche «si registrerebbe una concentrazione – tre farmacie nell’arco di poche centinaia di metri – con conseguenze negative anche sul fronte della concorrenza». Che i cittadini difendano la farmacia comunale non è la prima volta: in altri centri, come Grosseto, ricorda Schito, la cittadinanza si è organizzata anche contro la vendita. Sul caso di Campagna di Maniago, «non conosco la situazione, per esprimere un parere occorrerebbe andare a vedere i dati. Ma in linea generale mi sento di rimarcare il valore della farmacia per la popolazione, un servizio che a volte è l’unico nella zona. Quello che credo è che sul piatto della bilancia questo è un principio che deve pesare e in generale portare i cittadini a subire disagi è da evitare. Nel ventaglio delle ipotesi, ci possono essere alternative che permettano ai cittadini di mantenere la propria farmacia».
Francesca Giani
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