Politica e Sanità
31 Marzo 2014La Campania accelera sul fronte della farmacia dei servizi e dell’integrazione nel Servizio sanitario: dopo essere entrata nella terza fase della Medicines use review (Mur), si stanno scaldando i motori anche per avviare una sorta di psicologo di prossimità, attraverso la capillarità delle farmacie del territorio. A fare il punto Vincenzo Santagada, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Napoli, che spiega: «Ci sono cambiamenti continui che investono la quotidianità del territorio su cui operiamo e il farmacista è chiamato a rimanere al passo con le evoluzioni tecnologiche e sociali, per non perdere la sua centralità. Come Ordine, cerchiamo di fornire strumenti al farmacista, perché possa prendersi cura del suo territorio. Tra le ultime novità, stiamo cercando di offrire ai cittadini la possibilità di accedere a servizi di consulenza gratuiti, portando lo psicologo in farmacia e cercando di dare vita a una sorta di psicologo di prossimità. Ho già avuto al riguardo alcuni incontri con l’ordine degli psicologi di Napoli per portare avanti il progetto e stendere linee guida che garantiscano trasparenza e tutela per i cittadini e per i farmacisti». Per quanto riguarda il Mur, invece, «la Campania, in una macroarea insieme al Lazio, è entrata nella terza fase, che vuole valutare l’aderenza alla terapia e il ruolo della farmacia anche in termini di risparmio per il servizio sanitario. Nella nostra macroarea ci sono 18 farmacie per la Campania e 8 per il Lazio, ma in generale la terza fase prevede il coinvolgimento in buona parte d’Italia di 360 presidi per 1800 pazienti. Ora, è in partenza la formazione dei farmacisti coinvolti, con la spiegazione dell’informativa e delle modalità di somministrazione dei questionari. Ciascuna farmacia dovrà selezionare cinque pazienti che seguirà per nove mesi valutando l’aderenza alla terapia e fornendo dati sull’impatto economico. Credo che fondamentale in questa fase sia proprio dimostrare come i nostri presidi possano far risparmiare il servizio sanitario», chiave per la sopravvivenza della farmacia stessa e «per il rilancio dell’occupazione. Siamo arrivati a un punto in cui lo sviluppo rapido dei servizi è legato alla presenza dello Stato. Ma ora occorre far capire a tutti che la farmacia guadagnerà maggiormente quanto più riuscirà a far risparmiare il servizio sanitario». In generale, come Ordine, «ci stiamo muovendo da tempo per realizzare una farmacia più vicina al territorio e integrata con il servizio sanitario. Già da un anno abbiamo avviato un progetto per i defibrillatori in farmacia e siamo tra i primi ordini che abbiamo fatto formazione di primo soccorso ai farmacisti, superando già i 400 partecipanti. Tra i prossimi obiettivi, c’è anche quello di fornire un know-how sulle tecnologie e la telematica, che una farmacia radicata sul territorio è sempre più chiamata a utilizzare».
Francesca Giani
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