Politica e Sanità

02 Aprile 2014

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Continua a crescere il numero delle farmacie associate, ormai quasi 6.000. A confermarlo l’aggiornamento della ricerca sul fenomeno delle catene a dicembre 2013, elaborato da Pharma Consulting Group, che sarà presentato domani nel corso di FarmacistaPiù. «Siamo alla terza misurazione del fenomeno» spiega Giulio Cesare Pacenti, presidente di Pharma Consulting Group «e il trend è in costante crescita. Il salto più significativo è stato effettuato tra il 2010 e il 2012, ma anche nel 2013 i numeri hanno continuato a consolidarsi. A conferma del fatto che è un tema sul quale confrontarsi». Per l’esperto le catene avranno un ruolo sempre più importante nella farmacia del futuro. «Io vedo una farmacia con due anime equamente ripartite: il 50% resterà indipendente ma il rimanente 50% sarà coordinato in catene. Anche alla luce della crisi economica un fatto è sempre più chiaro: bisogna battere nuove strade. E quella della catene può rappresentare la svolta culturale necessaria per una categoria ancora legata a schemi vecchi. Serve concretezza e se le aziende non vanno o si vendono o si ristrutturano» Pacenti parla di “modello Conad” ma, bando agli equivoci, sottolinea che «la professionalità deve restare al primo posto. Non ci sono consumatori ma pazienti. L’efficienza del “modello Conad” è necessaria dove non si vede (servizi, logistica ecc…) ed è lì che si può risparmiare in modo significativo».

Marco Malagutti