Politica e Sanità
04 Aprile 2014Implementare la rappresentanza ai tavoli istituzionali, avviare azioni di pressing sulle aziende per ottenere condizioni di trattamento paritarie alle farmacie, potenziare la tutela dei collaboratori nei corner della Gdo e allargare il panorama di convenzioni con associazioni del territorio per ampliare l'offerta di servizi nelle parafarmacie. È questo il punto del programma della Federazione nazionale parafarmacie (Fnpi) - presto chiamata al rinnovo dei suoi vertici - che Davide Giuseppe Gullotta, vicepresidente facente le funzioni di presidente, ha fatto nel corso dell'intervento a FarmacistaPiù. «Nel giro di un mese ci saranno le elezioni per rinnovare le nostre strutture, che avverranno attraverso il web» spiega Gullotta, «e abbiamo già avviato le procedure per presentare le candidature. Uno degli obiettivi che come associazione intendiamo porci è di fare pressing alle aziende farmaceutiche e ai grossisti, attraverso inizialmente l'invio di lettere, per ottenere un trattamento paritario rispetto alle farmacie: vogliamo ricordare che rappresentiamo un'entità con una sempre maggiore massa critica e soprattutto vogliamo richiamare che il cosiddetto decreto Monti ha fissato per legge il principio, in realtà ovvio, che non ci devono essere discriminazioni nei nostri confronti. Puntiamo poi a una maggior rappresentatività anche rispetto alle istituzioni, dalle quali ci auguriamo un maggior coinvolgimento nei vari tavoli». Per quanto riguarda la tutela sindacale, «intendiamo implementare la rappresentatività dei collaboratori che lavorano per i corner della Gdo che spesso si trovano a ricevere indicazioni da direttori marketing: la nostra richiesta è che la figura con ruolo di responsabilità da cui i collaboratori dipendono sia un farmacista». Fondamentale poi aumentare il numero di iscritti per raggiungere una maggiore massa critica, «con però una nuova filosofia: quello che offriamo non è più solo una lotta in difesa del diritto all'esercizio della professione, ma ci rivolgiamo alle parafarmacie soprattutto con un pacchetto di servizi e iniziative per dare nuove opportunità e un'identità più definita. Per questo stiamo sviluppando sempre più convenzioni con società e anche con l'associazionismo del territorio per andare a cogliere bisogni che possono trovare un'espressione nelle parafarmacie». Tra le idee sul piatto, «l''infermiere di quartiere, prenotazioni con laboratori di analisi convenzionati, una sorta di cup privato».
Francesca Giani
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