Politica e Sanità

14 Aprile 2014

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Dopo il «blitz nella settimana di Pasqua» come lo ha definito uno dei principali oppositori all’attuale dirigenza, riconfermata dalla tornata elettorale di ieri, Antonino Annetta, (foto) vicepresidente di Federfarma Roma, ora è il momento di riorganizzarsi come conferma lo stesso Annetta a Farmacista33. «Stiamo pensando a un coordinamento interregionale per portare avanti una riflessione congiunta» spiega Annetta «volta individuare modalità e strategie di rappresentanza sindacale più efficaci di quelle che è ragionevole attendersi da Federfarma dopo la conferma dei suoi vertici». Del coordinamento si occuperanno lo stesso Annetta, Silvia Pagliacci (Umbria), Elvio Barla (Liguria), Luca Collareta (Bolzano), Pierluigi Annis (Sardegna) insieme ai rappresentanti di Piemonte e Toscana. Il bilancio della presidenza Racca per Annetta è magrissimo. «Una politica dissennata che non ha portato ad alcun risultato» spiega e a conforto della sua tesi aggiunge dei numeri. «Circa 3.000 farmacie sono in grande stato di sofferenza con un sindacato che non è in grado di dare alcuna risposta ne aiuto pratico». Due i vulnus principali della gestione Racca per il rappresentante dei titolari laziali «Innanzitutto l’interlocuzione con una sola parte politica, mentre» spiega Annetta «bisogna parlare con tutti. In secondo luogo il mancato confronto con le Regioni che sono l’asse portante della Sanità italiana» È ipotizzabile un’uscita dal sindacato a questo punto? «È l’extrema ratio» risponde Annetta «sono cresciuto con i valori dell’unità sindacale, ma è chiaro che bisogna vedere come evolvono le cose. Un fatto è certo l’attuale dirigenza non ha mai cercato il confronto. Difficile inizi a farlo ora».

Marco Malagutti