Politica e Sanità
29 Aprile 2014Le norme sull’uso off label dei farmaci contenute nel Dl stupefacenti sono nel rispetto del diritto di impresa e del principio dei brevetti e soprattutto garantiscono una maggiore libertà nell’utilizzo efficace dei medicinali. È questo il commento di Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, durante la conferenza stampa di presentazione del Dl stupefacenti e off label che ieri ha ricevuto la fiducia dall’Aula. Si tratta, secondo Lorenzin, di una misura equilibrata, in grado di garantire l’accesso ai farmaci a più ampie fasce della popolazione, nel pieno rispetto dei requisiti di sicurezza e sulla base dell’evidenza di efficacia. Un altro aspetto notevole delle misure riguarda il fatto che è stato contemplato il caso di ipotesi di accordi tra imprese. Il Dl aveva ricevuto dalle commissioni Giustizia e Affari sociali alcune modifiche che hanno portato a una maggiore semplificazione nelle procedure per l’uso degli off label, con la possibilità anche su richiesta delle regioni, «di destinare alla sperimentazione clinica su medicinali per un impiego non compreso nell’autorizzazione all’immissione in commercio» parte del «Fondo istituito presso l''Aifa» e di porre a carico del Servizio sanitario nazionale «anche se sussiste altra alternativa terapeutica nell’ambito dei farmaci autorizzati, previa valutazione dell’Aifa, i farmaci che possono essere utilizzati per una indicazione terapeutica diversa da quella autorizzata purché tale indicazione sia nota e conforme a ricerche condotte nell’ambito della comunità medico-scientifica nazionale e internazionale, secondo parametri di economicità e appropriatezza». Il Dl contiene anche le norme che dovrebbero ovviare alla bocciatura della Fini Giovanardi in Corte Costituzionale, che aveva messo in forse le regole sulla prescrizione di farmaci stupefacenti, comprese le norme introdotte con la legge 38/2010 per semplificare l’accesso alle terapie del dolore, e ripristinare tabelle e norme sulla dispensazione degli stupefacenti. Tra le modifiche che erano state introdotte dalla Camera il fatto che servirà il parere, oltre che del Consiglio superiore di sanità, anche dell''Istituto superiore di sanità per l’aggiornamento e completamento delle tabelle delle sostanze soggette a controllo. Inoltre nella tabella I è stata inserita «cannabis» e i prodotti da essa ottenuti, al posto di «cannabis indica».
Francesca Giani
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