Politica e Sanità
20 Maggio 2014Il Fascicolo sanitario elettronico in Piemonte è partito, con una sperimentazione che coinvolge le due Asl di Cuneo e l’Azienda ospedaliera Santa Croce e che al momento sarebbe operativa su alcune funzionalità, come la possibilità di cambiare il medico di famiglia. Almeno, questo quanto uscito sulla stampa locale, mentre la situazione raccontata da medici e farmacisti è diversa, con Fse e ricetta online ancora indietro. Per quanto riguarda il fascicolo sanitario elettronico, «i 410 mmg locali sono stati invitati a far conoscere le nuove applicazioni» ha spiegato Turno Gabbi, segretario provinciale Fimmg, il principale sindacato della medicina generale, in un’intervista a Farmacista33. «Il dato in sé è positivo: già ora accediamo ai dati archiviati dall’Asl ma possiamo importare i documenti solo in formato Pdf. Risultato: tanti mega da scaricare e tanti dati difficili da trasferire sui nostri gestionali. L’obiettivo è arrivare a dati fruibili rapidamente». «Il fascicolo sanitario elettronico? Solo parole» è il commento di Massimo Mana, presidente di Federfarma regionale. «È vero, è partita la sperimentazione a Cuneo, ma al momento si sta procedendo all’adeguamento dei software dei medici e per quanto ci riguarda non c’è nulla di rilasciato. Comunque, fino a che non c’è il coinvolgimento del paziente, che deve accettare e autorizzare il Fascicolo, non si può dire che sia partito nulla». E sulla ricetta elettronica, «le farmacie sono pronte» continua Mana «ma i medici sono ancora in alto mare. Domani incontreremo la Fimmg per fare un po’ il punto sulle problematiche e allinearci. Al momento l’intera Regione non farà più di mille ricette online». «L’avvio su scala regionale è previsto entro fine maggio e tutti noi medici dovremmo essere coinvolti nella spedizione online entro settembre, data in cui è previsto l’avvio a regime» ha spiegato Gianfranco Breccia, segretario nazionale Snami, il secondo sindacato della medicina generale. «La Regione» aggiunge Gabbi «ha contattato 4-5 software house affinché ci diano un’applicazione per far partire il progetto. Stiamo attendendo che questi produttori ci contattino uno per uno per attivare i programmi. Temo sarà un processo lungo, come del resto lo è stato nelle altre regioni, anche perché la nostra essendo in deficit ha poco da spendere». «Per di più» continua Breccia «si tratta di una dematerializzazione zoppa perché il medico invia sì la ricetta online in farmacia ma deve stampare la prescrizione perché il farmacista possa applicare la fustella a mano. Logica vorrebbe che esistessero fustelle elettroniche, con scansione sovrapponibile sul modulo prescrittivo ricevuto online dal farmacista, ma così non è».
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