Deregulation su farmaci in Ue: effetti diversi e difficili da misurare
La deregolamentazione, adottata non in tutti gli stati europei, ha avuto effetti diversi econtrastanti sulla creazione di nuovi punti vendita e sul servizio farmaceutico stesso, a seconda del tipo di realtà in cui è intervenuta. Il dato emerge da unarticolo pubblicato da Health policy da esperti di economia sanitaria che hanno indagato l'impatto dellapolitica di deregulation in farmacia sull'accessibilità ai farmaci, la qualità del servizio farmaceutico e i suoi costi, analizzando le esperienze di alcuni stati europei nei quali la manovra è già effettiva da diversi anni. Sulla base di una quindicina di indicatori, lo studio ha misurato l'impatto, circa dieci anni dopo la sua introduzione, della deregolamentazione della vendita di medicinali in cinque paesi, Irlanda, Inghilterra, Svezia, Norvegia e Paesi Bassi, rispetto alla situazione di altri quattro paesi, Spagna, Austria, Danimarca e Finlandia, che non l'hanno ancora attuata. La prima osservazione che emerge è che la deregolamentazione sembra avere conseguenze contrastanti per quanto riguarda la creazione di nuovi punti vendita. In Norvegia e in Svezia, mentre il numero di farmacie è aumentato rapidamente nelle aree urbane, non è accaduto lo stesso nelle zone rurali, dove invece l'accesso ai farmaci è divenuto più difficile. Analogamente, in Svezia, la deregolamentazione ha portato, insieme a nuove pressioni concorrenziali, ad un deterioramento delle condizioni di lavoro e della qualità dei servizi forniti da farmacisti. Paradossalmente la nuova situazione ha concentrato la rete in un monopolio di grandi catene di farmacie, come in Norvegia dove l'81% delle farmacie del paese è di proprietà di tre grandi gruppi. Ma decisamente più importante è la conclusione principale degli autori di questa indagine «non ci sono elementi che permettano di sostenere che i prezzi dei farmaci soggetti a prescrizione medica facoltativa siano diminuiti nei paesi che hanno attuato la deregolamentazione della farmacia». (E.L.)
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