Dibattito università, Mnlf: perno sia aumento qualità e opportunità lavorative
Aumentare il livello qualitativo del ciclo di studi e le opportunità lavorative. È questo l'obiettivo che dovrebbe porsi una riflessione sul futuro dell'università. Un obiettivo che farebbe superare anche quell'«errore di metodo» che permea il dibattito, stimolato dalle proposte di riforma del ministro dell'università Stefania Giannini, partito dalla «coda» invece che dal «cuore del problema». La posizione è stata espressa in una nota dal Movimento nazionale liberi farmacisti, come spiega Fabio Romiti, vicepresidente: «Il tema centrale su cui dovremmo impegnare tutti i nostri sforzi dovrebbe essere quello della riforma del ciclo di studi e la domanda che ci dovremmo porre è quali competenze dovrebbe avere un laureato in farmacia e CTF per incontrare più facilmente l'offerta lavorativa». Le direttrici del dibattito, «secondo proposte già avanzate da noi sia alla Fofi sia durante la manifestazione FarmacistaPiù», devono essere piuttosto quelle di «allargare il baricentro dal solo lavoro in farmacia ad altri settori e di aumentare il livello di specializzazione dei laureati in farmacia e CTF, come richiesto dal mondo del lavoro e che in altri Paesi ha ottenuto importanti risultati». È necessario, continua Romiti, «che la categoria si concentri su questo aspetto che è centrale per il futuro dell'università e della professione ed abbandoni definitivamente desideri più o meno palesi di controllare il numero di laureati. Possiamo agire in fretta e bene a patto che tutti abbiano il comune obbiettivo di aumentare il livello qualitativo del ciclo di studi e le opportunità lavorative. Altri obbiettivi non c'interessano e non saranno da noi condivisi». Dal Mnlf arriva poi anche il plauso per le proposte del Ministro: «La riforma che prevede un primo anno condiviso con le altre facoltà scientifiche e quindi l'accesso agli anni successivi regolato in base ai risultati ottenuti va nella giusta direzione di premiare il merito e la qualità degli studenti. Un sistema, quello d'ispirazione francese, inclusivo e non esclusivo che troviamo molto interessante. Attendiamo di vedere come verrà articolato ma ci sono le premesse per un'inversione di rotta significativa».
Francesca Giani
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