Politica e Sanità

20 Settembre 2014

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L'Enpaf sarà tra i primi enti gestori di forme obbligatorie di previdenza che verranno ascoltati il 1° ottobre, per l'avvio di una nuova indagine conoscitiva sulla gestione del patrimonio delle Casse pensionistiche professionali, voluta dalla Commissione bicamerale di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza. A darne notizia è stato Lello Di Gioia presidente della Commissione, che ha chiarito che l'obiettivo è «riuscire ad ottenere un chiaro quadro di riferimento delle varie gestioni. Fra i primi che ascolteremo» ha dichiarato «ci saranno quelli degli istituti dei farmacisti e dei dottori commercialisti e continueremo fino ad avere materiale sufficiente per stendere una relazione sull'uso che viene fatto dei beni patrimoniali». Per l'Enpaf saranno ascoltati il presidente Emilio Croce e il direttore generale Marco Lazzaro il quale precisa che «in quell'occasione l'ente sarà in Parlamento anche per l'audizione per una precedente indagine che riguarda la funzionalità del sistema previdenziale pubblico e privato. L'avvio di una nuova indagine» spiega Lazzaro a Farmacista33 «sarà l'occasione per presentare lo stato di salute dell'Enpaf e i dati di bilancio della gestione 2013 sui quali c'è un parere favorevole della Corte dei conti. Ben vengano, quindi, ulteriori verifiche e controlli, il nostro bilancio è chiaro e non ci sono investimenti critici. Tuttavia, è molto probabile che con questa indagine si riparlerà ancora della possibilità di porre vincoli di investimento nell'economia reale del Paese al patrimonio degli enti. Noi, come altri enti previdenziali, esprimiamo perplessità in primo luogo perché, anche in assenza di obblighi, investiamo già nel Sistema Paese e poi perché gli investimenti vanno fatti sole se sono remunerativi e non perché c'è un vincolo normativo a farli. Se si vuole che si investa in infrastrutture e opere pubbliche, servono certezze sui rendimenti. Ci aspettiamo che l'indagine vada a cercare spazi in tal senso ma la nostra posizione resta questa».

Simona Zazzetta