Politica e Sanità

01 Ottobre 2014

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Innalzare il livello delle penalità a carico di chi si fa protagonista o promuove atti contrari alla legge e aumentando in maniera esponenziale i controlli. A chiederlo il Movimento nazionale liberi farmacisti dopo il caso della farmacista britannica radiata dall'albo per aver dispensato farmaci da prescrizione a pazienti privi di ricetta medica. Un esempio «interessante» secondo Mnlf, che chiede anche «una vasta "bonifica" sulla lista dei farmaci che realmente hanno bisogno della ricetta medica». Del resto, spiegano, secondo recenti indagini «un italiano su quattro (23,4%) dichiara di fare abitualmente uso di farmaci che richiederebbero l'obbligo di prescrizione senza prima consultare il medico». Un dato cui va aggiunto che «ben un giovane su dieci di età compresa tra 25 e 34 anni assume senza alcuna prescrizione medica ansiolitici e antidepressivi». È sull'onda di questi numeri che Mnlf rilancia la «campagna di moralizzazione della professione di farmacista». Una campagna che, nonostante Federfarma abbia «risposto nella maniera sbagliata», ha ricevuto «numerosi attestati di stima», sottolineano i liberi farmacisti. Un segnale «che l'argomento della consegna di farmaci senza la dovuta ricetta medica è ben presente nella coscienza etica dei nostri colleghi e rappresenta lo "spartiacque" tra una professione vissuta con la P maiuscola e, al contrario, sofferta e demotivata» conclude la nota Mnlf.

Marco Malagutti