Liberalizzazioni, Germania: soffre Otc in libera vendita
In Germania la liberalizzazione di alcuni farmaci da banco non ne ha favorito la diffusione ma anzi li ha penalizzati: è quanto emerge da un'analisi del Quotidiene du pharmacien, che torna sulla questione dopo lo sciopero massiccio delle farmacie francesi contro le ipotesi di liberalizzazione. Nel paese tedesco sono in libera vendita fuori dalle farmacie alcuni prodotti da banco, circa il 10% degli Otc, soprattutto vitamine, fortificanti, rilassanti o digestivi e, contrariamente alle attese, sono proprio questi prodotti a soffrire maggiormente di un ribasso delle vendite. L'uscita dal monopolio della farmacia di certi prodotti e il loro ingresso nella grande distribuzione, secondo i farmacisti, banalizza il valore del prodotto e ne blocca lo sviluppo tanto che nel 2013, secondo le cifre riferite dall'unione dei produttori di Otc (Bah), il giro d'affari degli Otc è cresciuto del 6% mentre quello dei farmaci in libera vendita è sceso del 4%. E questo nonostante la vendita sia comunque regolamentata in maniera particolare, infatti il personale delle drogherie o dei grandi supermercati che vendono questi prodotti deve sostenere un esame specifico, organizzato dalla Camera di Commercio, per dimostrare che conosce un minimo i prodotti, ne sa riconoscere eventuali difetti ed è in grado di immagazzinarli, presentarli e, se necessario, ritirarli dalla vendita in buone condizioni. I prodotti fuori monopolio nel 2013 sono costati ai consumatori tedeschi 558 milioni di euro: di questi però 328 milioni sono andati nelle casse delle farmacie, il resto è stato diviso tra drogherie, negozi di alimentari e discount. Il che significa che la farmacia è ancora il concorrente più forte con il 55% di questa fetta di mercato, che per lei rappresenta poi solo il 7% delle vendite di Otc e lo 0,7% del fatturato complessivo. La libera vendita è autorizzata da alcuni decenni e la Gdo ha più volte tentato di appropriarsi di altri medicinali sottoposti a monopolio, senza successo però, perché gli stessi industriali non hanno interesse a sviluppare questo canale. «Passare alla grande distribuzione» ha spiegato Jörg Wieczorek, presidente della Bah «schiaccia l'immagine del prodotto e il suo prezzo e rende impossibile il consiglio». Per questo motivo la maggioranza delle aziende preferisce vendere i suoi prodotti unicamente alle farmacie, considerate economicamente più interessanti, «non vogliamo che un giorno il signor Leclerc ci dica come dobbiamo comportarci» ha detto Wieczorek alludendo alla Francia, anche se un certo numero di produttori offre due versioni e due nomi diversi per lo stesso prodotto, una riservata alla farmacia e l'altra ai grandi magazzini, per non perdere il peso commerciale della farmacia. (E.L.)
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