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Politica e Sanità

03 Ottobre 2014

Ospedaliera: basta compensare con convenzionata, agire sul territorio


Una sottostima della spesa ospedaliera, che non riesce a essere inquadrata in un monitoraggio mensile, ma spesso conteggiata a consuntivo. Con la conseguenza che poi a farne le spese è la convenzionata. Il caso arriva dal Piemonte ed è stato evidenziato da Massimo Mana, presidente di Federfarma regionale, ma potrebbe valere anche per altre Regioni. Tutto è nato da un comunicato pubblicato sul sito della Regione in cui l'assessore alla Salute Antonio Saitta fa il punto sulla spesa farmaceutica con previsioni di sforamento rispetto al tetto. Con dati che, secondo Mana, non tornano: «Gli accordi presi a livello nazionale sono altri» spiega. «Intanto la territoriale è più alta di quanto indicato dalla Regione e a ballare sono 80 milioni». Non quindi il totale di 827,8 ma «907 pari al 11,35% del fondo sanitario nazionale». Idem sull'ospedaliera, che ha un valore più basso: «in realtà 280 milioni di tetto contro il limite di 390 indicato dalla Regione. E già adesso le stime dell'assessorato dicono che l'ospedaliera è arrivata a 415 milioni». Perché queste discrepanze? «I desiderata della Regione potrebbero essere di arrivare a un determinato valore complessivo di spesa farmaceutica, in modo che il discostamento dal tetto appaia inferiore - al momento la cifra si aggira intorno ai 1200 milioni, contro i 1187 previsti dal tetto complessivo. E il meccanismo è di considerare spesa ospedaliera e convenzionata come vasi comunicati». Con una conseguenza: «Spererei di no, spererei che, come spesso accade, si tratti solo di annunci, ma non posso escludere che da qui possano nascere incontri con la Regione in cui si chiedano ulteriori sacrifici sulla convenzionata. E posso già dire che il territorio non è più in grado di sopportare interventi». Tra i problemi alla base di questa situazione c'è la difficoltà di monitorare la spesa ospedaliera, che consentirebbe anche di fare una più corretta programmazione: «Credo che un punto affermato dall'assessore sia proprio quello di essersi reso conto che i dati sono sottostimati e che ci sarebbe bisogno di inquadrare la spesa ospedaliera mensilmente. Mentre spesso la vera entità di questa voce arriva dal consuntivo». Detto questo, «il problema della spesa ospedaliera è comunque strutturale: in ospedale devono affluire i pazienti acuti mentre i cronici vanno trattati sul territorio, tra strutture di primo livello e il domicilio del paziente», con un ruolo più importante anche per le farmacie.

Francesca Giani

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