Concorso straordinario, l’esperto: troppa discrezionalità nella valutazione dei titoli
Le cose stanno iniziando a muoversi sul fronte concorso straordinario e dopo Puglia e Liguria è stata la volta della Toscana, che settimana scorsa ha pubblicato la graduatoria definitiva per 131 sedi. Ma se le cose si stanno muovendo, seppure a rilento, le criticità non sembrano essere risolte. Carlo Ranaudo, docente presso la Facoltà di Farmacia dell'Università Federico II di Napoli, ne mette in evidenza una di un certo peso: nelle valutazioni dei titoli esiste ampia discrezionalità tra Regione e Regione. E gli effetti, secondo l'esperto, possono essere devastanti.
Prima la Puglia con la procedura anomala di una graduatoria provvisoria, poi Liguria e Toscana con le graduatorie definitive. Ottantanove sono le sedi in Liguria, 131 in Toscana, 188 in Puglia. Voci di corridoio indicano che almeno altre due grandi Regioni sarebbero ormai pronte. Finalmente qualcosa di concreto c'è, anche se a parere di illustri esperti si prevede un prolungamento della stagione giudiziaria e di dover demandare tutto ai giudici. D'altro canto I pasticci del testo della legge Monti e le successive dubbie interpretazioni favoriscono questo rischio. E a tal proposito come era facilmente prevedibile l'ampia discrezionalità lasciata, a mio avviso in maniera assolutamente ingiustificata, in un concorso per soli titoli alle valutazioni delle Commissioni sta producendo effetti devastanti. Pochi e semplici esempi per rendersene conto. La regione Puglia premia il merito per il voto di laurea. Nulla al di sotto di 88/110, Toscana e Liguria invece attribuiscono punti a tutti a partire dal minimo. Da 67 a 110 si aggiunge per ogni voto un punteggio 0,108. Risultato se in Puglia due associati con voto di laurea rispettivamente di 88 e 92 racimolano poco più di un punto (0,2+0,90) nelle altre due regioni raggiungono addirittura i 5 punti del 110 e lode (2,374 + 2,8060= 5). Questo per il voto di laurea ma anche sulle specializzazioni ci sono aspetti discutibili. In Puglia 1 punto, in Liguria 1,5 e in Toscana 2. Un punto può valere anche 100 posizioni in graduatoria. E un Master in Puglia vale 0,4, in Liguria 0,5, in Toscana da 0,7 ad 1 punto. L'abilitazione dà punti in Puglia, se si consegue almeno l'80% della votazione massima, mentre nelle altre due regioni basta il 65%. Proseguendo per pubblicazioni, libri, lauree triennali le cose non cambiano. Una sola cosa per fortuna sembra accomunare tutti: il calcolo degli anni di servizio si basa non sul criterio cronologico ma sul criterio più favorevole al candidato. Almeno in questo sembra ci sia un percorso comune, salvo ovviamente sorprese. Il cammino è ancora lungo.
Carlo Ranaudo
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