Politica e Sanità

10 Ottobre 2014

---

Una risposta per uscire dalla crisi che la farmacia italiana sta attraversando, può arrivare da modelli condivisi su larga scala, ma su questi modelli serve una presa di posizione da tutta la filiera del farmaco. È questa la proposte che arriva da Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi a pochi giorni dall'apertura dei lavori della I Convention FederfarmaCo - Federfarma Servizi che si svolgerà a Poiano (Garda) dal 16 al 18 ottobre. «La proposta la rivolgo a tutti gli attori della filiera con cui si è già aperto un dialogo» sottolinea Mirone «ma il messaggio che deve arrivare, e di cui si parlerà alla convention, è che bisogna studiare e realizzare insieme delle soluzioni e modelli condivisi per uscire dalla crisi. E la farmacia dei servizi è uno dei terreni su cui confrontarsi, perché sia costruita in un certo modo con il nostro coinvolgimento per svilupparli insieme. Alcuni servizi risultano molto onerosi se la loro attivazione va gravare solo sulle spalle del titolare di farmacia mentre può diventare più sostenibile se lo sviluppo viene fatto su larga scala. Ferme restando l'autonomia e l'indipendenza della farmacia tipiche dell'attuale modello di farmacia italiana». E aggiunge: «Vanno cercate soluzioni che possano andare bene per tutti, non è nostra intenzione imporre il nostro modello. È il momento delle sinergie, della condivisione e della collaborazione. Non è un caso che questa convention sia un'iniziativa congiunta tra FederfarmaCo e Federfarma Servizi che negli anni hanno rafforzato il dialogo e il confronto è diventato più stretto. Troppo spesso l'attività sindacale e l'attività commerciale non hanno viaggiato insieme quando invece è necessario fare squadra puntando soprattutto agli elementi comuni tra l'attività tecnica e l'attività commerciale».

Simona Zazzetta