Politica e Sanità

07 Novembre 2014

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«Smettere di fumare non è facile e i farmacisti si possono fare carico di assistere i pazienti lungo il percorso di disassuefazione». Così Paolo Vintani, vicepresidente di Federfarma Milano, spiega le ragioni che hanno portato molti farmacisti milanesi a costituire un punto di riferimento per coloro che vogliono porre fine al consumo di tabacco. Per ora sono sei le farmacie del capoluogo lombardo in cui viene offerto questo servizio e sono una decina i professionisti che sono stati formati appositamente dall'Istituto nazionale dei tumori (Int). Si tratta per il momento di farmacie comunali, ma l'intenzione è di estendere l'iniziativa alle farmacie private e di rendere l'offerta più capillare sul territorio. Infatti, dopo i primi corsi, alla cui istituzione hanno collaborato, oltre a Int, Federfarma e l'Ordine dei farmacisti mettendo a disposizione le proprie sedi, la prossima primavera ne sono previsti altri con l'obiettivo di aprire molti nuovi sportelli. «A qualificare l'approccio al problema - dice Vintani - c'è un collegamento con l'università e la presenza di uno psicologo nelle farmacie, che offrirà gratuitamente un servizio di counseling in modo da sostenere nel modo migliore il paziente nel suo proposito di smettere di fumare. Tutto ciò avverrà in un ambiente protetto e questo è estremamente importante in un momento in cui, anche attraverso Internet, vengono proposte soluzioni non controllate e spesso costose». Il primo passo per il tabagista sarà dunque rivolgersi alla farmacia di fiducia; se questa è dotata di uno spirometro, si potranno analizzare i composti carboniosi emessi durante l'espirazione e poi verrà compilato un identikit del fumatore con l'utilizzo di questionari ad hoc. L'iniziativa è stata accolta da un grande interesse da parte dei farmacisti: «Abbiamo avuto molte iscrizioni» afferma Vintani «come accade sempre quando proponiamo offerte formative che permettono al farmacista di potenziare il suo ruolo di tutela della salute».

Renato Torlaschi