Salute benessere
20 Marzo 2025Assosalute-Federchimica e il presidente della Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica (siaaic), vincenzo patella, approfondiscono le cause e l’impatto delle allergie respiratorie in Italia, proponendo rimedi e accortezze

Quest’anno la stagione delle allergie respiratorie ha preso il via con un mese di anticipo, mettendo in difficoltà milioni di persone: il cambiamento climatico e l’inquinamento atmosferico stanno aggravando un problema già diffuso, rendendolo sempre più frequente anche in soggetti senza una predisposizione genetica. A segnalare questa tendenza è Vincenzo Patella, presidente della Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC), che in collaborazione con Assosalute analizza le cause, le conseguenze e le soluzioni più efficaci per gestire le allergie respiratorie.
"Negli ultimi anni, il numero di persone colpite da patologie allergologiche è aumentato vertiginosamente” spiega Patella, evidenziando come l’incidenza dei nuovi casi sia passata dall’11% nel triennio 2018-2020 al 16% nel 2024. L’effetto è stato un’impennata di riniti allergiche, che oggi colpiscono tra il 10% e il 30% della popolazione, con un’incidenza complessiva del 28%.
Tutto dipende dal cambiamento climatico in atto che sta anticipando e prolungando la stagione pollinica. "Quest’anno i pollini hanno iniziato a circolare con 25 giorni di anticipo rispetto alle previsioni", aggiunge Patella, confermando una tendenza preoccupante.
Neanche l’ambiente urbano va considerato più sicuro perché lo smog cittadino potenzia l’effetto allergizzante dei pollini, aumentando il rischio di sviluppare allergie anche in chi non ne ha mai sofferto. "L’ambiente pesa per il 70%, mentre la genetica incide solo per il 30%", chiarisce il presidente della SIAAIC. Questo significa che una persona predisposta potrebbe non sviluppare allergie se non esposta a fattori scatenanti come smog, acari, muffe o peli di animali.
Le allergie respiratorie hanno un impatto significativo sulla vita quotidiana, dalla produttività lavorativa al rendimento scolastico. "I disturbi allergici possono portare ad assenze dal lavoro fino a 18 giorni l’anno e compromettere la performance scolastica a causa della scarsa qualità del sonno e della difficoltà di concentrazione", sottolinea Patella. Un recente studio americano ha stimato che interventi mirati potrebbero ridurre di oltre 50 milioni di euro i costi legati all’asma severo e di circa 31,7 milioni di euro quelli dell’asma eosinofilico severo.
Anche nei bambini e negli anziani le allergie respiratorie stanno diventando più diffuse. "Nei più piccoli, fattori come inquinamento, cambiamenti climatici e un’alimentazione meno variegata hanno contribuito a un incremento del 5-10% dei casi", afferma Patella, ricordando che un microbioma intestinale sano può prevenire molte malattie croniche, incluse quelle allergiche. Negli anziani, invece, la sintomatologia è spesso diversa e si manifesta con ostruzione nasale persistente e perdita dell’olfatto.
Permangono, tuttavia, molti falsi miti sulle allergie. "Lo sport non è vietato ai soggetti allergici, purché i sintomi siano ben controllati", spiega Patella, sottolineando che solo discipline particolari come l’alpinismo o le immersioni subacquee richiedono maggiori precauzioni. Anche l’alimentazione svolge un ruolo chiave, con alcuni alimenti che possono scatenare reazioni crociate, come latte, glutine, uova, pesce, arachidi e frutta a guscio. Infine, la convinzione che le allergie possano scomparire con il tempo è infondata: "Se non curate, tendono a peggiorare, con episodi sempre più frequenti e intensi", avverte l’esperto.
Per chi soffre di allergie respiratorie, i farmaci di automedicazione rappresentano un valido alleato. "Intervenire tempestivamente ai primi sintomi è fondamentale", ribadisce Patella, spiegando che gli antistaminici topici (nasali o oculari) o sistemici possono aiutare nei periodi di massima pollinazione. Tra i trattamenti disponibili, anche il corticosteroide topico può essere utile per contrastare l’ostruzione nasale. Per evitare gli effetti sedativi di alcuni antistaminici, il consiglio è di optare per le formulazioni più recenti e valutare ogni caso specifico con il proprio medico o farmacista.
Per chi desidera una strategia a lungo termine, Patella suggerisce l’immunoterapia specifica: "I vaccini antiallergici possono ridurre sensibilmente i sintomi, con benefici che persistono anche dopo la sospensione del trattamento". Allo stesso tempo, un’alimentazione varia e ricca di cibi crudi aiuta a mantenere un microbioma sano, riducendo il rischio di allergie.
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