Salute benessere
16 Maggio 2025Stress, schermi e ciclo mestruale tra le principali cause del mal di testa. Colpisce milioni di italiani, ma è ancora troppo sottovalutato. I consigli degli esperti per affrontarlo

Lo stress, la tensione emotiva, l’uso prolungato di schermi e il ciclo mestruale per le donne, sono le più frequenti cause scatenanti del mal di testa un disturbo molto comune ma sottovalutato, che incide in modo significativo sulla qualità della vita e che troppo spesso viene gestito con superficialità. Il 18 maggio si celebra in tutta Italia la Giornata del Mal di Testa, promossa dalla Società italiana di neurologia (Sin) e dalla Società italiana per lo studio delle cefalee (Sisc) è l’occasione per ricordare che le cefalee, in particolare l’emicrania, sono una patologia neurologica cronica che colpisce milioni di persone nel nostro Paese.
Un’indagine commissionata da Assosalute all’istituto di ricerca Human Highway ha messo in evidenza che il disturbo è noto per il 90% degli italiani. L’11% degli italiani soffre di mal di testa con una cadenza settimanale e oltre il 70% ritiene che si tratti di un disturbo occasionale. Tra i soggetti intervistati affetti da mal di testa, il 33% dice di soffrirne almeno mensilmente, mentre il 37% con minore frequenza.
Secondo Piero Barbanti, neurologo dell’Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee (ANIRCEF), sono molti gli italiani che, pur soffrendone, non ricevono una diagnosi corretta: “Dall’indagine, infatti, emerge una chiara sovrastima di mal di testa patologici rari (cefalea a grappolo) o rarissimi (nevralgia occipitale), e questa sovrastima comporta errori di diagnosi del tipo di mal di testa e, quindi, cure erronee e inefficaci. Inoltre, la survey mette in luce come per la maggior parte degli intervistati l’impatto in termini di frequenza sia ritenuto basso. In Italia, la cefalea tensiva colpisce circa il 45% della popolazione. Decisamente più disabilitante è invece l’emicrania, che interessa il 25% degli italiani. Le cefalee – precisa – hanno una chiara prevalenza nel sesso femminile con un rapporto medio di circa 3 a 1 rispetto agli uomini. Nelle forme croniche la disparità si accentua ulteriormente: nell’emicrania cronica, che coinvolge circa il 3% degli italiani, il rapporto donna/uomo supera il 7 a 1”.
Tra i soggetti che soffrono di mal di testa, la causa scatenante principale risultano essere lo stress o la tensione emotiva (49,9%), seguito dall’uso prolungato di schermi (29,6%) e dai disturbi legati al cambio di stagione o al ciclo mestruale (20,7%). Tuttavia, anche uno scorretto stile di vita gioca un ruolo molto importante.
Le donne risultano più colpite da mal di testa ricorrenti (27,5% vs 13,6% per gli uomini) e associano, più degli uomini, la comparsa di mal di testa allo stress (52,5% vs 47,3%). Invece, le persone con meno di 45 anni riferiscono maggiore correlazione tra mal di testa e l’uso prolungato di videoterminali oltre che l’ansia da performance, legata a scadenze e impegni di diverso tipo.
“Gli italiani hanno la corretta percezione che lo stress sia il primo attore di diversi tipi di mal di testa (ciò è certamente vero per emicrania e cefalea di tipo tensivo). Tendono però a sovrastimare l’effetto scatenante degli schermi in quanto tali: non è tanto il problema delle radiazioni luminose o della postura, quanto piuttosto ciò che essi rappresentano: lavoro, impegno intellettuale e lo stress inevitabilmente associato”, segnala Barbanti.
Nella maggior parte dei casi chi soffre di mal di testa ricorre ai farmaci da banco, soprattutto antinfiammatori e analgesici (56,8%). Seguono, a grande distanza, i rimedi naturali (16,1%) – come tisane o tecniche di rilassamento – e solo l’8,9% si rivolge al medico o al farmacista. Preoccupante il dato di chi non fa nulla (21,7%), lasciando che il dolore faccia il suo corso.
Un approccio, quest’ultimo, che può essere pericoloso, commenta Barbanti: “I farmaci da automedicazione rappresentano una risorsa preziosa, a patto che vengano usati con criterio e tempestività, soprattutto nel caso dell’emicrania. Ma se gli episodi si ripetono più di quattro volte al mese, è fondamentale rivolgersi a uno specialista per valutare terapie preventive più adeguate”.
Per prevenire il mal di testa, Barbanti sottolinea l’importanza di uno stile di vita equilibrato: dormire almeno sette ore per notte, fare tre pasti regolari – con una colazione sostanziosa – mantenersi idratati e dedicare almeno sei ore a settimana all’attività aerobica.
“Tutti i tipi di mal di testa possono essere trattati. I farmaci da banco sono un valido alleato, ma devono essere usati con consapevolezza. Infatti, rappresentano una risorsa sicura e facilmente accessibile per gestire in autonomia i disturbi lievi, come le forme più comuni di mal di testa. Gli antinfiammatori possono essere efficaci nel bloccare gli attacchi, se utilizzati correttamente. Il principale vantaggio di questi farmaci è duplice: da un lato, la familiarità che le persone hanno con il loro uso; dall’altro, la possibilità di assumerli tempestivamente, aspetto particolarmente importante nel caso dell’emicrania, dove la rapidità di intervento fa la differenza”, precisa il Professore. Se l’uso supera le quattro volte al mese, è fondamentale affiancarli a terapie preventive, da valutare insieme al medico”, conclude Barbanti.
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