lombalgia
31 Ottobre 2025Un nuovo studio, pubblicato su JAMA Network Open, ha dimostrato che dedicare almeno 100 minuti al giorno alla camminata può ridurre in modo significativo il rischio di sviluppare mal di schiena cronico

La ricerca ha coinvolto oltre 11.000 adulti senza lombalgia cronica al momento dell’arruolamento, all’interno del Trøndelag Health (HUNT) Study. Tra il 2017 e il 2019, i partecipanti hanno indossato accelerometri per sette giorni consecutivi, così da misurare con precisione la durata e l’intensità della camminata quotidiana. Dopo un follow-up medio di 4,2 anni, 1659 persone (14,8%) hanno sviluppato dolore lombare cronico, definito come dolore persistente per almeno tre mesi nell’arco di un anno. Grazie a queste misurazioni, i ricercatori hanno potuto suddividere i partecipanti in gruppi in base al tempo giornaliero dedicato alla camminata e al livello di intensità, espresso in MET/minuto.
I risultati hanno mostrato una relazione inversa e non lineare tra il tempo dedicato alla camminata e il rischio di sviluppare dolore lombare cronico. Le persone che camminavano meno di 78 minuti al giorno presentavano il rischio più elevato, mentre chi raggiungeva tra i 78 e i 100 minuti quotidiani mostrava una riduzione del rischio di circa il 13%. Il beneficio diventava ancora più evidente tra i 101 e i 124 minuti al giorno, con una riduzione del 23%. Oltre i 125 minuti, l’effetto protettivo tendeva però a stabilizzarsi, mantenendosi intorno al 24%.
L’intensità del passo, pur mostrando un’associazione positiva, aveva un impatto meno evidente: valori pari o superiori a 3,1 MET/minuto erano collegati a una riduzione del rischio di circa 15-18%, ma questo effetto si attenuava dopo aver considerato il tempo totale di camminata.
L’analisi di sensibilità ha mostrato che la protezione conferita dal volume resta valida indipendentemente dall’intensità, mentre l’opposto non è sempre vero. In altre parole, camminare a lungo, anche senza aumentare troppo la velocità, sembra più efficace per la prevenzione del mal di schiena rispetto a concentrarsi solo sul ritmo. Lo studio ha, infine, evidenziato un beneficio più marcato negli adulti sopra i 65 anni, suggerendo che la camminata possa rappresentare una strategia particolarmente utile per gli anziani, più vulnerabili a dolore e limitazioni funzionali.
Lo studio presenta alcuni limiti, come la misurazione della camminata effettuata in un’unica fase e la natura osservazionale, che non consente di stabilire un nesso causale certo. Nonostante ciò, l’impiego di accelerometri e diverse analisi di sensibilità rafforzano l’affidabilità dei risultati. Saranno necessari ulteriori studi, compresi trial clinici randomizzati, per confermare questi risultati e per chiarire meglio quale combinazione di durata e intensità sia più efficace. Se confermate, queste evidenze potranno contribuire a definire linee guida di prevenzione specifiche, inserendo la camminata quotidiana come intervento raccomandato contro il mal di schiena cronico.
Fonte
https://jamanetwork.com/journals/jamanetworkopen/fullarticle/2835297
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