Sconfezionamento farmaci, al via in Svizzera contro le carenze: ricadute su costi e carichi di lavoro
In Svizzera le farmacie e studi medici dovranno vendere e prescrivere alcuni farmaci non più in confezioni intere ma in dosi unitarie definite in base alla durata della terapia
In Svizzera le farmacie e studi medici dovranno vendere e prescrivere alcuni farmaci non più in confezioni intere, se quella delle dimensioni giuste non è disponibile, ma in dosi unitarie definite in base alla durata della terapia. Otto i principi attivi interessati dal provvedimento, con validità fino al 30 aprile 2023: amoxicillina, co-amoxicillina, cefuroxima, levofloxacina, morfina, idromorfone, ossicodone e ossicodone-naloxone. Lo raccomanda la task force presieduta dall'Approvvigionamento economico del Paese: "Così facendo - si legge in una nota del Governo - i medicamenti possono essere ripartiti su un maggior numero di pazienti e si evita l'eliminazione delle rimanenze inutilizzate.
Ai pazienti garantita la dose di cui hanno bisogno
La misura del Governo federale è stata adottata per sopperire alla mancanza di farmaci, è provvisoria e sarà revocata quando la situazione dell'approvvigionamento si sarà stabilizzata. L'Ufficio federale per l'approvvigionamento economico del Paese ha stilato la lista dei farmaci coinvolti, precisando che la vendita sfusa non è praticabile per formulazioni liquide, pastiglie effervescenti e compresse in contenitori multi-dose. In una nota l'ufficio federale precisa anche che non ci sono limiti per le quantità prescritte e pazienti continueranno a ricevere la dose di cui hanno bisogno in base alla terapia prescritta: "La quantità di medicamenti prescritta o venduta varia in base alle indicazioni terapeutiche. La Confederazione non si pronuncia in merito alla dose da dispensare in funzione della terapia. Tale decisione resta di competenza dei medici e corrisponde alla quantità di farmaco necessaria affinché la terapia sia efficace. Ciò consente alle persone affette da disturbi o malattie croniche di essere esonerate dalla misura, in quanto la tipologia di cura seguita non genera rimanenze.
Ricadute sull'operatività dei farmacisti: costo farmaci e carichi di lavoro
A dare conto delle ricadute sull'operatività dei farmacisti è una titolare intervistata da Ticinonews. Il cliente, spiega la farmacista, presenta la ricetta e "dopo averla visionata, calcoliamo il numero effettivo di pastiglie che servono per il trattamento e dispensiamo al paziente solo quel numero di pillole. La quantità restante rimane invece in farmacia". La confezione già aperta è comunque rintracciabile grazie all'apporto di un'etichetta col nome del paziente unitamente alla data di scadenza e al numero di lotto. Se poi il paziente deve continuare la terapia "può recarsi nuovamente da noi per avere altri medicamenti sfusi". Va tuttavia sottolineato che questa misura non si applicherà ai pazienti cronici.
Il costo della terapia "dipende dal numero di pastiglie che esistono in commercio e da quante ne ha bisogno effettivamente il paziente", prosegue la farmacista. "Se il numero di pastiglie richieste è decisamente inferiore a quelle presenti nella confezione, allora il costo sarà minore, perché si paga la singola pastiglia. Se invece il numero si avvicina al numero totale allora il prezzo sarà uguale se non maggiore". La farmacista sottolinea l'opportunità di questa situazione: "è interessante dal punto di vista del lavoro in farmacia, perché siamo maggiormente obbligati a informare di più il paziente sui medicamenti. Il lavoro è quindi sicuramente aumentato per i farmacisti, anche perché dobbiamo controllare giornalmente se un principio attivo presente nella lista è in penuria o meno".
Il Consiglio di Stato chiarisce che la presenza di una sede ordinaria non comporta automaticamente la chiusura della farmacia succursale, la cui funzione stagionale e l’interesse pubblico alla...
Il Tar di Parma ha accolto il ricorso delle farmacie che si sono viste negare il contributo di indennità di residenza in quanto avevano presentato la richiesta oltre il termine della scadenza. Ecco...
Le attività accessorie in farmacia, se marginali e motivati da esigenze aziendali o contingenti, rientrano nella normale collaborazione e non configurano demansionamento, preservando la...
Il deblistering non è vietato dall’ordinamento, rientra tra le attività proprie del farmacista e non richiede autorizzazioni preventive, potendo trovare riferimento nelle linee guida già...
A cura di Simona Zazzetta
Resta aggiornato con noi!
La tua risorsa per news mediche, riferimenti clinici e formazione.
Dichiaro di aver letto e accetto le condizioni di privacy
Conferenza stampa su iniziativa del Sen. Adriano Paroli di presentazione del d.d.l.s. 1605 "Disposizioni in materia delle organizzazioni delle attività farmaceutiche pubbliche del ssn”
Presentazione dei risultati di Cuore in farmacia, campagna di screening cardiovascolare al femminile realizzata da Cittadinanzattiva in collaborazione con Federfarma
Le infezioni respiratorie rappresentano una delle principali cause di consultazione pediatrica e di richiesta di consiglio in farmacia. Il farmacista può offrire un supporto concreto e competente, non solo attraverso il...
Un’indagine ha riscontrato he l’integrazione con la vitamina B3 riduce del 14% il rischio di tumore della pelle, per arrivare al 54% di riduzione in caso di assunzione dopo un primo cancro