Covid, Medaglia d'oro al merito della Sanità ai professionisti sanitari. Dai farmacisti servizi fondamentali
Federazioni e Consigli nazionali degli Ordini sanitari e sociosanitari ricevono la medaglia d'oro al "Merito della Sanità Pubblica" da Matterella e Schillaci
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con il ministro della Salute Orazio Schillaci, ha conferito la Medaglia d'oro al "Merito della Sanità pubblica" alle Federazioni e ai Consigli nazionali degli Ordini sanitari e sociosanitari riconoscendo l'impegno degli operatori sanitari, durante gli anni della pandemia da Covid-19. Ai farmacisti, si legge nel comunicato stampa del Quirinale, riconosciuto l'impegno "nella erogazione con tempestività ed efficacia dei servizi fondamentali".
Riconoscimento per il massimo impegno e il sacrificio
"La medaglia d'oro al merito della Sanità pubblica è un riconoscimento di grande significato, che onora le Federazioni e i Consigli nazionali degli Ordini sanitari e sociosanitari e tutti i professionisti che, anche durante la pandemia, non hanno mai fatto mancare la loro presenza, la loro assistenza e la loro vicinanza alle persone. È un riconoscimento al massimo impegno e al sacrificio di tutti i professionisti della Sanità e del Sociale che, insieme, hanno difeso la salute dei cittadini. La medaglia d'oro del Capo dello Stato è uno stimolo e un incoraggiamento molto importante, per il quale ringraziamo il Presidente Sergio Mattarella e il Ministro della Salute Orazio Schillaci".
In particolare, si legge nel comunicato stampa del Quirinale, il riconoscimento "alle farmaciste e ai farmacisti" è "per l'impegno profuso nella erogazione con tempestività ed efficacia dei servizi fondamentali per fronteggiare l'emergenza sanitaria, potenziando le proprie attività di consegna domiciliare dei farmaci ai pazienti più fragili e anziani, agevolando l'accesso all'ossigeno terapeutico, farmaco salvavita, supportando sul territorio per tutta la popolazione il monitoraggio della salute e le operazioni di test per il Covid-19".
"Siamo orgogliosi e grati di questo riconoscimento, che dà ulteriore forza all'attività di tutti i colleghi che ogni giorno si spendono in prima persona per tutelare la salute dei cittadini, nel territorio e in ospedale". Ha dichiarato Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI), che ha ritirato la medaglia. - A nome del Comitato Centrale e di tutti i farmacisti italiani desidero esprimere un sentito ringraziamento al Capo dello Stato e al Ministro della Salute: per noi è un grande onore ricevere questa medaglia ed è una grande responsabilità custodirla. Oggi che l'emergenza sanitaria può dirsi superata, il nostro impegno continua per costruire una Sanità e un futuro migliori per il Paese, nell'interesse della collettività e nella memoria dei 33 colleghi che hanno pagato con la vita il loro impegno per essere vicini ai cittadini". "Noi farmacisti - ha concluso il presidente Fofi - siamo orgogliosi di quanto abbiamo fatto in questi tre anni, quando i nostri presidi di comunità erano uno dei pochi segnali di speranza nelle città deserte, mentre negli ospedali i colleghi lottavano per non far mancare farmaci e presidi. E anche dopo le fasi più critiche, siamo rimasti un punto di riferimento che ha dato assistenza e vicinanza alla popolazione nell'odissea attraverso le difficoltà e le incertezze del Covid. La medaglia d'oro al "Merito della Sanità Pubblica" ci dà la conferma di aver fatto fino in fondo il nostro dovere, e la consapevolezza che cittadini e Istituzioni hanno riconosciuto e apprezzato il nostro impegno".
Il ricordo ai colleghi e ai pazienti scomparsi
"Dedichiamo questa medaglia - proseguono le Federazioni e Consigli nazionali degli Ordini sanitari e sociosanitari - a chi ha sofferto, a chi soffre e a tutti i professionisti che, con la loro attenzione e partecipazione, hanno aiutato ad arginare la pandemia con comportamenti coscienziosi, virtuosi ed altamente professionali. La medaglia è un riconoscimento per onorare la memoria di chi non c'è più, ma anche per testimoniare ancora una volta la continuità della forza delle nostre professioni nel difendere un diritto, quello della salute, che trae fondamento dalla Costituzione, dove, ai cittadini si riconosce pari dignità: tutti uguali davanti alla legge, senza distinzione di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali".
I farmacisti in prima linea
"Nei momenti di maggiore difficoltà - affermano - come prescritto anche dai nostri Codici deontologici, noi professionisti abbiamo diffuso e difeso il sapere scientifico; sostenuto e reso possibile la campagna vaccinale; divulgato tutte le indicazioni per difendere e assicurare la salute delle persone, intesa come dimensione bio-psico-sociale; sostenuto e accompagnato chi era più vulnerabile; supportato il Paese sviluppando e attuando misure di prevenzione; abbiamo rispettato la vita e la morte dei nostri assistiti. Questo importantissimo riconoscimento, ora conferma che sostenere, nella sua interezza e complessità, il nostro Sistema salute, e garantire il nostro Servizio sanitario nazionale sia possibile solo con un impegno costante, competente, multidisciplinare e sinergico".
Post pandemia: la professione in evoluzione
"I professionisti della salute - concludono Federazioni e Consigli nazionali degli Ordini sanitari e sociosanitari - sono stati ogni attimo accanto a chi soffre e ha sofferto nella pandemia, hanno messo in essere interventi autonomi che hanno fatto la differenza, e questo importantissimo riconoscimento ne è testimonianza. Ora, vogliamo consolidare la nostra vicinanza, le nostre competenze e la nostra prossimità con lo sviluppo vero non solo della professionalità e della responsabilità nei confronti delle persone, ma di un sistema che preveda regole nuove e visioni nuove, in linea con gli altri sistemi Europei, in cui si affermi il principio che sono stati i professionisti a essere l'avamposto per la tutela della salute dei cittadini e che devono continuare a esserlo".
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A cura di Redazione Farmacista33
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