Aifa
23 Luglio 2024AIFA rende disponibile i documenti relativi al monitoraggio mensile della spesa farmaceutica nazionale e regionale per il periodo gennaio / dicembre 2023 (consuntivo).
La spesa farmaceutica italiana per l'anno 2023 si è attestata a 21.766,4 milioni di euro, la convenzionata a 8.084 milioni di euro (7.700,4 al netto di sconti e payback) in lieve aumento ma sempre sotto il tetto, di 846 milioni di euro, mentre quella per gli acquisti diretti sfonda di 3,28 miliardi il tetto previsto. Lo dice il consuntivo della spesa per i farmaci nel Monitoraggio nazionale e regionale dell’Aifa.
A livello nazionale, nel periodo gennaio-dicembre 2023, la spesa complessiva ha raggiunto i 21.766 milioni di euro. Questo ha comportato uno scostamento assoluto del 15,15% rispetto alle risorse complessive disponibili, pari a 19.329 milioni di euro, con un incremento di 2.437 milioni di euro. Tale scostamento corrisponde a un'incidenza percentuale sul Fondo Sanitario Nazionale (FSN) del 17,06%. Nel 2022, la spesa complessiva era stata di 20.496 milioni di euro, registrando uno scostamento assoluto del 14,85%, pari a 1.992 milioni di euro.
La spesa farmaceutica convenzionata per l'anno 2023 è stata pari a 8.084,2 milioni di euro, con un incremento rispetto al 2022, che registrava una spesa di 8.017,3 milioni di euro. La spesa netta, al netto degli sconti e dei payback, è stata di 7.700,4 milioni di euro, con un lieve aumento rispetto ai 7.675,2 milioni di euro dell'anno precedente (+25,3 milioni). Aifa specifica che la spesa farmaceutica convenzionata che le Regioni pagano con DCR alle farmacie, ossia quella al netto degli sconti versati dalle farmacie e di tutti i tipi di compartecipazione, è stata pari a 7.864,0 milioni.
La spesa per acquisti diretti, inclusi i farmaci di classe A e H e i gas medicinali, ha raggiunto i 13.682,2 milioni di euro, 13.430,2 milioni al netto dei gas medicinali. Rispetto al tetto di spesa programmata del 7,95% più lo 0,20% per i gas medicinali, si osserva uno scostamento assoluto significativo, con una spesa totale che incide per il 10,72% sul Fondo Sanitario Nazionale.
A livello regionale, diverse regioni hanno registrato scostamenti rispetto ai tetti di spesa stabiliti. Il monitoraggio ha evidenziato che alcune regioni hanno superato sia il tetto della spesa convenzionata che quello degli acquisti diretti, mentre altre hanno rispettato uno dei due o entrambi i tetti. L’analisi dei dati regionali sulla spesa convenzionata netta ha evidenziato un quadro disomogeneo. La Sardegna ha registrato un aumento del 2,9% rispetto all’anno precedente, seguita dalle Marche (+2,8%), dalla Provincia Autonoma di Trento (+2,4%) e dalla Basilicata (+2,3%). Altre regioni che hanno mostrato una crescita positiva sono l’Emilia-Romagna (+1,7%), la Valle d’Aosta (+1,5%), il Molise (+1,2%), il Friuli Venezia Giulia (+0,8%), il Piemonte, la Provincia Autonoma di Bolzano e il Veneto (tutte con un aumento dello 0,7%), la Calabria (+0,6%), la Lombardia (+0,5%), il Lazio (+0,4%) e la Puglia (+0,1%). Di contro, alcune regioni hanno registrato una diminuzione della spesa farmaceutica convenzionata netta, con l’Umbria che ha subito il calo più marcato (-4,3%), seguita dalla Toscana (-1,3%), dalla Campania (-1,0%), dall’Abruzzo (-0,5%), dalla Liguria (-0,4%) e dalla Sicilia (-0,3%). .
Il numero di ricette nel 2023 è aumentato leggermente, passando da 564,1 milioni nel 2022 a 567,3 milioni nel 2023, con un incremento dello 0,6%. La compartecipazione totale a carico dei cittadini, comprensiva dei ticket e delle quote per i farmaci a brevetto scaduto, è diminuita dell'1,3%, passando da 1.501,0 milioni di euro nel 2022 a 1.481,2 milioni di euro nel 2023.
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