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25 Giugno 2024Nel periodo estivo i pazienti in terapia con antibiotici, lassativi, betabloccanti, antistaminici, farmaci psichiatrici ma anche soggetti fragili come malati cronici o anziani, categorie che spesso coincidono, devono tenere conto del fattore caldo e sole per non avere effetti collaterali
Nel periodo estivo i pazienti in terapia con antibiotici, lassativi, betabloccanti, antistaminici, farmaci psichiatrici ma anche soggetti fragili come malati cronici o anziani, categorie che spesso coincidono, devono tenere conto del fattore caldo e sole per non avere effetti collaterali. A parlarne in un’intervista a Repubblica.it è Alessandro Rossi, medico di famiglia e presidente nazionale della Simg (Società italiana di Medicina generale e delle cure primarie) che passa in rassegna farmaci e precauzioni
Soggetti a rischio: fragili, anziani, obesi e cronici
"Il calore interferisce in modo importante sulla popolazione a rischio – spiega Rossi. - Quindi malati cronici, che spesso sono anziani e che affetti da una o più patologie. Sono i più suscettibili delle conseguenze negative del calore”. Ma anche i grandi obesi “sono soggetti fragili per definizione - precisa il medico –. E perciò possono subire le conseguenze dal calore, non hanno resistenza allo stress. Per loro può essere prevista una eventuale riduzione della farmacoterapia: mi riferisco, in particolare, a ipertensione e diabete”.
Esposizione al sole e fotosensibilizzazione
Alcuni farmaci, come antibiotici (sulfamidici, chinoloni e tetracicline), steroidei e cortisonici, possono causare reazioni di fotosensibilizzazione. È importante informarsi bene, anche solo leggendo il foglietto illustrativo, prima di utilizzare questi medicinali in spiaggia o sotto il sole diretto.
Effetti sul calore corporeo: antistaminici, lassativi e beta-bloccanti
Diversi medicinali possono influenzare il calore corporeo. Gli antistaminici, ad esempio, restringono i vasi sanguigni vicino alla pelle, limitando la dispersione del calore. Gli integratori dimagranti, invece, aumentano la produzione di calore nel corpo. Anche i lassativi e i beta-bloccanti possono avere effetti negativi: i primi aumentano la perdita di acqua attraverso le urine, riducendo le riserve per la sudorazione, mentre i secondi riducono la frequenza cardiaca, ostacolando la capacità di scambio termico sulla pelle.
“Alcuni di questi farmaci possono cambiare il modo in cui il corpo gestisce il calore – afferma Rossi -. Ma a lungo termine è ancora molto più importante assumere i farmaci quotidianamente come prescritto piuttosto che rimandarli, nel caso diminuendo le dosi in corrispondenza della stagione estiva. È il caso delle terapie anti-ipertensive. Anche se non sta scritto nelle linee guida, di fatto gli anziani curati per ipertensione vanno soggetti a ipotensione, soprattutto sistolica. Quindi bisogna provvedere riducendo il dosaggio, andando a scalare”.
Diuretici: rischio disidratazione
I diuretici, utilizzati per l'ipertensione e altre patologie cardiache, aiutano a liberarsi dei liquidi in eccesso. Tuttavia, in estate, l'aumento della minzione combinato con la sudorazione può portare rapidamente alla disidratazione. È fondamentale monitorare l'assunzione di liquidi per evitare carenze.
Farmaci psichiatrici, pazienti a rischio
Le patologie psichiatriche importanti possono peggiorare con il caldo: “Va tenuto presente che comunque, epidemiolocamente, nella stagione estiva questi pazienti subiscono uno scompenso – sottolinea Rossi –. Quindi, in ogni caso, i malati psichiatrici d’estate devono essere posti sotto attenzione. Tanto più se si aumenta l’assunzione dei farmaci”. Alcuni farmaci psichiatrici fanno tremare i muscoli, provocando un aumento della produzione di calore corporeo. Durante l'estate, è necessario monitorare attentamente questi pazienti e raffreddarli adeguatamente per prevenire scompensi pericolosi.
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