Farmaceutica, Silvia Nencioni (Omeoimprese): occorrono norme meno restrittive
Farmacista33 ha intervistato Silvia Nencioni, presidente e amministratore delegato di Boiron Italia, è stata eletta al vertice di Omeoimprese
Poche settimane fa Silvia Nencioni, presidente e amministratore delegato di Boiron Italia, è stata eletta al vertice di Omeoimprese, associazione industriale di categoria. Farmacista33 ha raccolto le prime impressioni sul nuovo incarico in un'intervista in cui delinea le linee d'azione del suo mandato: occorrono norme meno restrittive, in grado di favorire lo sviluppo del comparto.
Quale ritiene sia il primo obiettivo da perseguire per Omeoimprese?
Omeoimprese nasce per tutelare e promuovere la diffusione dei medicinali omeopatici e antroposofici in Italia, rappresentandone le aziende produttrici e distributrici presenti nel nostro Paese. Per questo, riportare il nostro comparto a una crescita è certamente al primo posto tra gli obiettivi che ci poniamo come associazione. Negli ultimi anni, infatti, il nostro settore ha vissuto una contrazione a causa di questioni prevalentemente congiunturali. Da un lato, il processo di registrazione dei nostri medicinali ha certamente contribuito: un momento delicato è stato vissuto nel 2017, quando le aziende del settore hanno depositato presso Aifa i dossier per l'ottenimento delle Aic. Questo processo ha comportato una razionalizzazione dei listini a causa dei costi elevati sostenuti, peraltro in un lasso di tempo limitato, costringendoci a dare priorità ai farmaci più richiesti, a discapito di alcune migliaia di prodotti fino ad allora presenti sul mercato. D'altro canto, anche l'emergenza pandemica ha avuto un forte impatto sul nostro comparto: la concentrazione sulla gestione del Covid-19 ha in qualche modo portato ad avere una minor attenzione verso altre patologie, per le quali l'omeopatia rappresenta da sempre una valida opportunità terapeutica. Nonostante questo, l'uso e la fiducia degli italiani verso il medicinale omeopatico, non è certo venuta meno. Ritengo, quindi, sia arrivato il momento di puntare a una ripresa e consolidare un settore che ha ancora molte possibilità di crescita, come confermano i circa 10 milioni di italiani che scelgono di utilizzare l'omeopatia (indagine EMG, giugno 2021).
Quali sono oggi, secondo lei, le maggiori criticità per il comparto?
In Italia operiamo all'interno di un quadro normativo penalizzante, nonostante l'Europa abbia dato già da tempo indicazioni chiare, recepite peraltro in maniera completa da altri Stati membri. Dal 1995 una direttiva europea riconosce gli omeopatici come medicinali a tutti gli effetti. Sono prevalentemente farmaci di automedicazione, acquistabili senza ricetta. Eppure, nel nostro Paese esistono dei paletti normativi che non ci permettono di inserire sulle confezioni di questi medicinali le indicazioni terapeutiche e la posologia, così come di farne oggetto di comunicazione al pubblico.
Con quali conseguenze?
È evidente come tutto ciò si traduca in un importante disservizio per i pazienti, a cui sono negate informazioni fondamentali per la propria salute, e tutto questo costituisce un limite nella diffusione di questa terapia. Un altro aspetto delicato, sicuramente più tecnico, riguarda poi le tariffe di registrazione, troppo onerose se equiparate a quelle sostenute dal mercato allopatico, il cui volume d'affari e di pezzi non è paragonabile a quello omeopatico.
L'omeopatia è apprezzata dai cittadini e presente in moltissime farmacie italiane e tuttavia pesano ancora determinate prese di posizione ufficiali?
Alcuni noti personaggi televisivi, soprattutto negli anni della pandemia, hanno messo in atto una campagna di controinformazione che ha danneggiato la reputazione del comparto. Credo che l'unico modo per contrastare "fake news" e strumentalizzazioni sia un cambio di passo nella comunicazione dell'omeopatia. Sono convinta che un linguaggio univoco e condiviso possa aiutare a presentarla correttamente, sia nel rapporto medico-farmacista-paziente, sia nel confronto con le istituzioni e gli organi di informazione, troppo spesso condizionati da pregiudizi che trovano il loro unico fondamento nella mancata conoscenza delle medicine complementari.
Rapporti con la politica: ritiene necessario un dialogo più stretto con i cosiddetti decisori istituzionali?
Il confronto con le istituzioni è fondamentale per il futuro dell'omeopatia e questo canale non è mai stato trascurato da parte di Omeoimprese. Quello che forse manca è un maggior coraggio legislativo, che guardi ai modelli e alle indicazioni di quei Paesi europei che hanno una situazione regolatoria coerente con le peculiarità dell'omeopatia, cosa che peraltro ne ha favorito lo sviluppo.
Lei da anni è al vertice di Boiron Italia e ha modo di confrontarsi con la casa madre francese. Come è la situazione oggi giorno in Francia, di solito presa ad esempio di un forte apprezzamento istituzionale per l'omeopatia?
La Francia vanta una tradizione consolidata, in cui è pienamente legittimato il ruolo dell'omeopatia all'interno della medicina moderna. Agli omeopatici viene riconosciuto il giusto ruolo nel sistema salute, anche in contesti oggi al centro dell'attenzione come nel caso di patologie croniche, in sinergia con i farmaci convenzionali. Penso per esempio all'utilizzo che ne viene fatto anche in ambito ospedaliero, dove è fondamentale l'apprezzamento delle istituzioni. Una situazione certamente favorita anche dalla possibilità di comunicare in modo chiaro le peculiarità e i campi di applicazione di questa terapia. Se confronto i nostri Paesi, Italia e Francia sono molto simili, per densità di popolazione e diffusione dell'omeopatia, ma se parliamo di fatturati, il mercato nazionale è circa un decimo rispetto a quello dei cugini d'Oltralpe.
E quindi?
È questione di legittimazione, che non può prescindere da una regolamentazione chiara e da una conoscenza reale dell'omeopatia, al di là dei pregiudizi e delle opinioni personali. Quello che non si conosce, spaventa. Per questo, continueremo nel percorso di accreditamento regolatorio per l'inserimento delle indicazioni terapeutiche e della posologia per alcune tipologie di medicinali omeopatici, così come ci impegneremo affinché istituzioni e cittadini possano conoscere davvero i vantaggi di salute che l'omeopatia può apportare.
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