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Fitoterapia

14 Giugno 2024

Sterculia, potenziale neuroprotettivo da approfondire

Lo studio avviato negli ultimi anni sulle proprietà contenute nella corteccia di Sterculia setigera, pianta medicinale africana

di Fabio Milardo - erborista


Sterculia, potenziale neuroprotettivo da approfondire

Oggi la ricca biodiversità della flora africana fornisce una ampia riserva di sostanze naturali per la cura di numerose malattie e per mantenere l'omeostasi dell'organismo. L’Organizzazione mondiale della sanità  con il termine “pianta medicinale” si riferisce a una o più parti della pianta contenenti costituenti bioattivi utilizzabili per trattamenti terapeutici o precursori di farmaci di sintesi.

La composizione

Nel contesto della medicina tradizionale o popolare e dei recenti progressi nella medicina naturale, è essenziale ampliare la conoscenza sulla composizione fitochimica di tali piante medicinali. Negli ultimi anni è stato approfondito lo studio nonché l'identificazione dei principali costituenti della corteccia di Sterculia setigera. Sono stati identificati lipidi, tra cui triterpeni, acidi grassi, γ-sitosterolo e α-tocoferolo, e composti fenolici, alcuni dei quali segnalati per la prima volta in una pianta del genere Sterculia.

Tale pianta è utilizzata nella medicina tradizionale da varie comunità africane e in letteratura sono già stati riportati diversi potenziali usi. La gomma viene utilizzata per il trattamento dei morsi di serpente, della lebbra, della malaria, della sifilide, della tosse, della bronchite e del rachitismo. La corteccia è indicata per il trattamento della diarrea grave e dell'ittero. Le foglie sono state probabilmente utilizzate per migliorare l’attenzione o per problemi di memoria. Altre parti sono state utilizzate anche in Nigeria per l’attività antivirale, antibatterica e antimicotica.

L'identificazione di diversi composti chimici ha evidenziato l'effetto sinergico di molecole come triterpeni, composti fenolici e vitamina E, i quali esercitano azioni antinfiammatorie e antiossidanti. Inoltre, la predominanza di terpenoidi e flavonoidi ha definitivamente determinato l'attività antianginosa della corteccia di Sterculia setigera, mentre il γ-sitosterolo, gli acidi grassi monoinsaturi e gli acidi fenolici potrebbero essere correlati all'azione ipotensiva.

Ultimi approdi

Alcuni ricercatori in un recentissimo studio si sono posti l’obbiettivo di valutare il potenziale neuroprotettivo delle foglie di Sterculia setigera, prendendo spunto dagli usi tradizionali. In vitro, l'effetto dell'estratto secco idroetanolico delle foglie di Sterculia setigera è stato testato sulla sopravvivenza dei neuroni dei granuli cerebellari in coltura quando esposti ad H2O2 o alla 6-idrossidopamina (6-OHDA). In vitro l’estratto ha protetto i neuroni dei granuli cerebellari dalla morte cellulare indotta da H2O2 e 6-OHDA, inibendo inoltre l'espressione dei geni Casp3 e Bad e sovraregolando l'espressione di Cat e Gpx7. In vivo, l’estratto ha bloccato significativamente l’effetto deleterio dell’etanolo riducendo l’attività della caspasi-3, inibendo l’espressione di Bax e Tp53, prevenendo la riduzione dello spessore dello strato interno di cellule granulari della corteccia cerebellare e ripristinando le funzioni motorie.

La Sterculia setigera esercita funzioni neuroattive come sostenuto dalla medicina tradizionale e dovrebbe essere un buon candidato per lo sviluppo di nuovi studi al fine di ideare un trattamento neuroprotettivo contro le malattie neurodegenerative.

Fonte

Kantati YT, Kodjo MK, Lefranc B, et al. « Neuroprotective Effect of Sterculia setigera Leaves Hydroethanolic Extract”. J Mol Neurosci. 2024;74(2):44. Published 2024 Apr 17. doi:10.1007/s12031-024-02222-6

TAG: MALATTIE NEURO DEGENERATIVE, PIANTE MEDICINALI

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