Fitoterapia
06 Novembre 2025La sepsi è una delle principali cause di mortalità in ambito ospedaliero, con oltre 11 milioni di decessi stimati ogni anno nel mondo. Ogni possibile arma terapeutica, anche naturale, rappresenta una risorsa importante purché supportata da evidenze ed uniformità degli studi scientifici

La sepsi è una risposta infiammatoria sistemica a un’infezione, che può evolvere rapidamente in shock settico e insufficienza multiorgano. Nonostante i progressi della medicina intensiva, la gestione della sepsi resta complessa: la variabilità clinica, la resistenza batterica e la cascata infiammatoria incontrollata rendono spesso insufficiente la sola terapia antibiotica. In questo contesto, la ricerca scientifica esplora con crescente interesse strategie complementari capaci di modulare la risposta infiammatoria e ridurre i danni tissutali.
Tra i composti naturali più studiati spicca la curcumina, polifenolo estratto dal rizoma di Curcuma longa L., da tempo nota per le sue proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e immunomodulanti. Tuttavia, il principale limite al suo impiego clinico è la scarsa biodisponibilità, dovuta a un rapido metabolismo epatico e intestinale. Le formulazioni di nuova generazione (fitosomi, nanoparticelle, complessi con fosfolipidi o piperina) hanno mostrato una maggior efficacia sistemica, riaccendendo l’interesse per un suo possibile impiego in ambito ospedaliero.
Negli ultimi anni, diversi studi preclinici e clinici hanno indagato il potenziale ruolo della curcumina nella sepsi. Un recente trial randomizzato controllato in doppio cieco e pubblicato su Trials (Alikiaii et. al, 2025) ha evidenziato come la somministrazione di curcumina + piperina (500 mg + 5mg/2 volte al giorno) per 7 giorni consecutivi in pazienti con sepsi moderata abbia ridotto in modo significativo i livelli plasmatici di TNF-α, IL-6 e CRP, biomarcatori centrali della risposta infiammatoria sistemica. Una review sistematica del 2023 ha preso in considerazione studi riguardanti la curcumina nella sepsi indotta su animale. La sua efficacia è risulta evidente su sepsi, danni d’organo, infiammazione e stress ossidativo (Vieria et. al, 2023)
Le evidenze sperimentali sono coerenti con i dati preclinici che mostrano come la curcumina inibisca la cascata infiammatoria NF-κB/TNF-α, migliorando la sopravvivenza in modelli animali di sepsi indotta. Tuttavia, l’eterogeneità dei protocolli clinici, le differenze tra formulazioni e la limitata numerosità dei campioni rendono ancora difficile trarre conclusioni definitive.
Le prospettive restano promettenti: in formulazioni ottimizzate, la curcumina potrebbe rappresentare un coadiuvante terapeutico nella gestione della sepsi, in particolare come supporto alla politerapia nella modulazione infiammatoria in pazienti critici. Tuttavia, per consolidare il suo ruolo nella pratica clinica saranno necessari studi di coorte su larga scala, multicentrici e ben standardizzati, in grado di definire formulazioni, dosaggi, sicurezza e reali outcome clinici.
La sepsi rimane una sfida aperta, ma la ricerca sulla curcumina suggerisce che la farmacologia naturale e quella ospedaliera possano dialogare sempre più strettamente, nell’ottica di un approccio integrato alla medicina d’urgenza e alla cura del paziente critico.
Fonte
Alikiaii B, Khatib N, Badpeyma M, Hasanzadeh E, Abbasi S, Amini S, et al. Therapeutic effects of curcumin and piperine combination in critically ill patients with sepsis: a randomized double-blind controlled trial. Trials. 2025; 26:205.
Vieira BM, Caetano MAF, de Carvalho MT, Arruda FDS, Tomé FD, de Oliveira JF, et al. Impacts of curcumin treatment on experimental sepsis: a systematic review. Oxidative Medicine and Cellular Longevity. 2023;2023:2252213.
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