Digital Medicine Week 2021, Pani: connubio crescente tra farmaco e tecnologia
Ha preso il via la Digital Medicine Week 2021 (DMW2021) con l'obiettivo di favorire la diffusione della medicina digitale a livello internazionale. L'intervento con Luca Pani, ex direttore generale Aifa
Ha preso il via la prima Digital Medicine Week 2021 (DMW2021), promossa dalla Digital Medicine Society (Dime) per favorire la diffusione della medicina digitale a livello internazionale. Edra, realtà italiana operante nello sviluppo della conoscenza professionale con soluzioni e servizi di comunicazione, informazione, formazione, tradizionale e online, partecipa a questa iniziativa con una serie di webinar online dedicati e moderati da Ludovico Baldessin, Chief Business & Content Officer di Edra. Il primo di questi eventi dal titolo "Il futuro della medicina digitale" ha visto la partecipazione di Luca Pani, professore dell'Università di Modena e Reggio Emilia e Università di Miami, Chief Scientific Officer di Edra, già direttore generale Aifa Pani ha iniziato spiegando che "la trasformazione digitale in medicina è avanzata molto, ma è appannaggio di poche persone. Sono poche le organizzazioni che sono riuscite ad implementarla in maniera articolata, cambiando ciò che la medicina fa, cioè prendersi carico del destino dei pazienti. Ci sono esempi in vari Paesi dove può essere sequenziato un genoma nel giro di venti ore, oppure si può usare la Ia (intelligenza artificiale) per fare diagnosi di rischio.
Professionisti non saranno mai sostituiti dall'intelligenza artificiale
È importante in tutto questo sottolineare l'importanza del medico e della medicina - specifica Pani - che non potranno mai essere sostituiti dall'intelligenza artificiale. Essa diventerà un valido aiuto non solo per supportare il professionista in una diagnostica sempre più accurata, ma anche per favorire una "umanizzazione" delle cure capendo al meglio il bisogno del paziente. Alcuni esempi - ha continuato il professore - sono il Deep phenotyping, l'analisi accurata di anormalità del fenotipo, che ne osserva e descrive ogni caratteristica, il Deep learning, metodo con cui i computer elaborano grandi quantità di dati utilizzando reti neurali ispirate al funzionamento biologico del cervello umano e la Deep emphaty, che porta i risultati di queste analisi sul piano emozionale. Queste sono tutte nuove teorie che fanno parte della Deep medicine e della medicina digitale. Le macchine però - ha evidenziato Pani - non riusciranno mai ad avere la profondità emozionale degli esseri umani e questo lascerà spazio al campo medico. Riguardo a questo devo ammettere con dispiacere che il medico ha un po' perso la relazione con i pazienti, che è una funzione fondamentale. Questo anche a causa di una estrema commercializzazione della medicina negli ultimi anni.
Cittadini attenti alla salute già usano tecnologia
Al di là di tutto - ha continuato il Professore - la sensibilità per l'innovazione digitale in medicina è ancora molto poco diffusa, non solo fra i colleghi, ma anche nelle istituzioni ed occorre lavorare in tal senso per sensibilizzare tutto il sistema. Ad esempio, la fortuna dell'Italia, rispetto agli Stati Uniti è quella di avere un Servizio sanitario nazionale, una grande regia che permette di organizzare al meglio i diversi aspetti riguardanti la salute della popolazione. Occorre, però, organizzare al meglio i big data, nel rispetto profondo della privacy, uniformandoli e centralizzandoli, in modo che tutti gli operatori all'interno del sistema possano parlare la stessa lingua. Questo porterebbe ad una maggiore capacità di analisi di previsione probabilistica - spiega Pani - per iniziare a dare alla popolazione, in base alle informazioni digitali, uno strumento importante, per intervenire in anticipo con azioni correttive prima dell'insorgenza della malattia vera e propria. Una analisi di prossimità che potrebbe davvero essere la grande rivoluzione della medicina sul territorio". Pani ha poi concluso spiegando come la popolazione già sia più attenta alla propria salute e faccia uso della tecnologia (ad esempio monitorando i propri stili di vita) e che le terapie digitali in Italia possono rappresentare un futuro importante. Come già accade in Germania si potrebbe dare anche alla nostra Agenzia italiana del farmaco le competenze per le terapie digitali, un investimento importante diretto al paziente. "In questo senso - ha specificato il Professore - credo che sia inevitabile il connubio crescente tra farmaco e tecnologia, l'aspetto farmacologico oggi non può prescindere da una visione di insieme più ampia sull'aderenza del percorso terapeutico. La farmacia del futuro nei prossimi anni - sottolinea Pani - sarà l'hub sanitario dove l'individuo sano a rischio entra più frequentemente, un ruolo importante tra la medicina di specializzazione e quella territoriale".
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A cura di Redazione Farmacista33
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