Formazione
03 Settembre 2024Il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti (Mnlf) chiede alla Fofi un “cambiamento di rotte” nell'offerta formativa dei corsi fad “troppo schiacciati sulla farmacia dei servizi. Tra i dipendenti c’è una sempre maggiore richiesta di corsi scientifici"

L’attività formativa offerta ai farmacisti è “troppo schiacciata sulla farmacia dei servizi ma non tutti i farmacisti operano nella farmacia territoriale: è necessario che i corsi organizzati dalla FOFI tengano nella giusta considerazione le esigenze di tutti”. Ad avanzare la richiesta è il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti (Mnlf): “Per il prossimo anno è necessario cambiare rotta” si legge in una nota.
Per l’associazione i corsi FAD organizzati dalla Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani “sono troppo sbilanciati verso la farmacia dei servizi”. Ma, sottolinea, “la Federazione rappresenta tutti i farmacisti italiani e siccome non tutti i farmacisti operano nella farmacia territoriale, è necessario che i corsi organizzati dalla FOFI tengano nella giusta considerazione le esigenze di tutti”.
“Tra i dipendenti – riporta Mnlf - c’è una sempre maggiore richiesta di corsi scientifici che mettano i colleghi nella condizione di affrontare le nuove sfide poste dai nuovi farmaci antitumorali, le nuove epidemie mondiali e la quotidianità del consiglio al banco rispetto alle più comuni patologie. Certo, la formazione rispetto ai servizi erogati in farmacia è importante, ma non è che una parte delle necessità formative del farmacista”.
“Progettare i corsi FOFI avendo la farmacia come unico riferimento dell’attività formativa è un grosso errore, al contrario è il farmacista e la sua preparazione a 360 gradi il centro di tutta l’attività formativa. Inoltre, non tutti i farmacisti italiani operano nelle farmacie territoriali, di questo la FOFi, se intende rappresentare tutti, ne deve tenere conto. Ci auguriamo che tali osservazioni vengano tenute nella giusta considerazione nel progettare il prossimo anno formativo che, come abbiamo ribadito più volte, deve essere rivolto a tutti i farmacisti italiani e non solo a una parte”.
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