Integratori alimentari
05 Dicembre 2024Integratori & Salute e Unione Nazionale Consumatori lanciano una campagna informativa sulla salute della donna nelle diverse fasi della vita e al ruolo di supporto degli integratori alimentari. I consigli di Irene Cetin, Direttrice dell’UOC Ostetricia presso il Policlinico IRCCS Ca' Granda e docente dell’Università degli Studi di Milano
L’acido folico è particolarmente consigliato durante la fase pre-concezionale e nei primi mesi di gravidanza. L’integrazione di iodio è essenziale durante il periodo pre-concezionale, la gravidanza e l’allattamento. Il ferro è consigliato per le donne in età fertile, vitamina D e calcio in menopausa per prevenire l’osteoporosi come pure gli omega-3, in particolare il DHA. Sono alcuni chiarimenti e risposte a interrogativi comuni sull’uso degli integratori alimentari forniti da Irene Cetin, Direttrice dell’UOC Ostetricia presso il Policlinico IRCCS Ca' Granda e docente dell’Università degli Studi di Milano nell’ambito di una campagna lanciata da Integratori & Salute, associazione di aziende italiane di integratori alimentari e Unione Nazionale Consumatori. Le tematiche sono state trattate in un capitolo dedicato alla salute femminile in una recente Review Scientifica, a cui ha contribuito la docente.
Obiettivo della campagna è promuovere un uso consapevole degli integratori che rivestono oggi un ruolo sempre più essenziale nell'attuale panorama italiano della salute e del benessere. Nell’ultimo anno, infatti, sono quasi 30 milioni gli italiani adulti (73%) che hanno utilizzato integratori alimentari almeno una volta e più di 8 su 10 (83%) li hanno usati nel corso della propria vita.
Nella fase fertile della vita e in particolare in quella pre-concezionale la corretta integrazione di nutrienti essenziali ha un impatto decisivo non solo sulla sua fertilità, ma anche per una gravidanza sana e per il benessere del nascituro. In particolare, l’acido folico è essenziale per ridurre il rischio di difetti del tubo neurale, mentre l’integrazione di iodio favorisce lo sviluppo cerebrale del bambino. Il ferro, spesso carente nelle donne in età fertile, deve essere monitorato attentamente, poiché una sua carenza potrebbe influire negativamente sul decorso della gravidanza e sulla formazione della placenta..
“La dieta deve essere varia e bilanciata per soddisfare i fabbisogni nutrizionali fondamentali - spiega la prof.ssa Irene Cetin. - Frutta e verdura, per la fibra, le vitamine e i sali minerali, latte e latticini per il calcio, carne e legumi per il ferro e le proteine, e pesce per gli omega-3 e la vitamina D sono fondamentali ogni giorno. Tuttavia, l’alimentazione può non bastare a coprire le necessità di alcuni nutrienti essenziali. Per esempio, la supplementazione quotidiana di acido folico è raccomandata per tutte le donne in età fertile, dai due mesi prima del concepimento fino al terzo mese di gravidanza, poiché riduce significativamente il rischio di difetti del tubo neurale nel feto. L’integrazione di iodio, invece, è essenziale per lo sviluppo del cervello e del sistema nervoso del bambino e può ridurre l’incidenza di disturbi dello sviluppo fino al 73% nelle popolazioni a rischio di carenza iodica. Anche il ferro, spesso carente nelle donne in età fertile, andrebbe monitorato attentamente, poiché una sua carenza già prima del concepimento può influire negativamente sul decorso della gravidanza, con conseguenze potenziali anche per lo sviluppo placentare.”
Durante la gravidanza, l’acido folico e il ferro continuano a svolgere un ruolo cruciale per prevenire malformazioni congenite e anemia, che potrebbe compromettere la salute materna e aumentare il rischio di parto pretermine. La vitamina D risulta fondamentale per l’impianto embrionale e per la mineralizzazione delle ossa del feto, mentre gli omega-3 (DHA) contribuiscono a ridurre il rischio di parto prematuro e favoriscono lo sviluppo cognitivo del nascituro.
“Nella prima fase della gestazione, la vitamina D contribuisce a favorire l’impianto embrionale. È essenziale per l’accrescimento dello scheletro, la mineralizzazione ossea, l’omeostasi del calcio e, nel terzo trimestre di gravidanza, l’assorbimento del calcio attraverso la placenta. Anche se le evidenze del beneficio della supplementazione sono ancora dibattute, la supplementazione con vitamina D a dosi moderate è raccomandata da diverse società scientifiche ed è sicura a partire dal periodo pre-concezionale fino all’allattamento. Inoltre, in questa fase, l’OMS considera la carenza di iodio la più importante causa prevenibile di danno cerebrale. Durante l’allattamento, il fabbisogno di iodio aumenta in conseguenza delle modificazioni del metabolismo materno, anche per favorire la secrezione lattea. Infine, la supplementazione con DHA/omega-3 può ridurre significativamente il rischio di parto pretermine, avere effetti positivi sullo sviluppo cerebrale e lo sviluppo cognitivo perinatale”, afferma la prof.ssa Cetin.
La menopausa, periodo caratterizzato da importanti cambiamenti ormonali che aumentano il rischio di osteoporosi e rendono più difficile il controllo del peso. In questa fase, l’assunzione adeguata di calcio e vitamina D diventa indispensabile per preservare la salute delle ossa. Inoltre, gli omega-3, tipici della dieta mediterranea, aiutano a contrastare l’infiammazione e a sostenere un metabolismo più equilibrato..
“La menopausa comporta una riduzione della produzione di estrogeni, con conseguente aumento del rischio di osteoporosi e di fratture ossee. In questo periodo, è fondamentale un adeguato apporto di calcio, essenziale per la salute delle ossa. Tuttavia, la dieta media fornisce circa 800 mg di calcio al giorno, mentre le raccomandazioni indicano un apporto più alto. Per questo motivo, è importante integrare alimenti come latticini, verdure a foglia verde e pesce. Un altro elemento chiave è la vitamina D, che favorisce l’assorbimento del calcio. La sua carenza è molto diffusa e può compromettere la mineralizzazione ossea. Quindi in menopausa è consigliabile una supplementazione associata di calcio e vitamina D. Inoltre, un’alimentazione ricca di omega 3, tipica della dieta mediterranea, aiuta a contrastare l’infiammazione e sostiene un metabolismo più equilibrato, che tende a rallentare durante la menopausa”, conclude la Prof.ssa Cetin.
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