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07 Gennaio 2025Un nuovo studio, pubblicato su Nutrients, mostra il potenziale dell’integrazione dei probiotici nel migliorare la qualità di vita dei pazienti con rinite allergica, modulando il microbiota intestinale e la risposta immunitaria
La rinite allergica (AR) rappresenta una condizione atopica che coinvolge le vie aeree superiori, manifestandosi in soggetti predisposti dopo l’esposizione ad aero allergeni come pollini, acari della polvere e peli di animali. Tradizionalmente, il trattamento dell’AR si basa su misure di evitamento degli allergeni, terapie farmacologiche e immunoterapia specifica. Tuttavia, l’interesse crescente per l’interazione tra il microbiota intestinale e il sistema immunitario ha aperto nuove prospettive terapeutiche.
Un nuovo studio clinico randomizzato, controllato e in doppio cieco, condotto presso l’ospedale universitario di St. Anna a Ferrara, tra marzo e luglio 2022, ha valutato l’utilizzo dei probiotici in soggetti, di età compresa tra 18 e 60 anni, affetti da rinite allergica stagionale o persistente. I partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi: un gruppo placebo e un gruppo trattato con una combinazione di probiotici contenenti Lactobacillus acidophilus, Lactobacillus rhamnosus, Bifidobacterium breve e Bifidobacterium longum.
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I risultati hanno evidenziato miglioramenti significativi nella qualità della vita dei pazienti trattati con probiotici, valutati attraverso il punteggio del MiniRQLQ, un questionario clinico standardizzato che misura l'impatto della rinite allergica (AR) sulla vita quotidiana. In particolare, nel gruppo probiotico, il punteggio MiniRQLQ è diminuito di 1,2 punti già a quattro settimane rispetto ai valori iniziali (T0). Questo progresso si è intensificato in otto settimane (T2), con una riduzione di 1,5 punti e si è mantenuto costante al follow-up di dodici settimane (T3), con una riduzione complessiva di 1,7 punti, sottolineando un effetto positivo e duraturo del probiotico nel migliorare la qualità di vita dei soggetti e nel ridurre i sintomi dell’AR.
L’analisi del microbiota intestinale ha rivelato, inoltre, cambiamenti rilevanti nei biomarcatori batterici. Al termine del trattamento, nel gruppo probiotico si è osservato un aumento significativo delle specie Dorea (+18%) e Fusicatenibacter (+12%), noti per le proprietà anti-infiammatorie, mentre nel gruppo placebo è aumentata la presenza di Bacteroides (+15%) e Ruminococcaceae (+10%), promotori di infiammazione allergica. Inoltre, nel gruppo probiotico il rapporto Prevotella/Bacteroides è aumentato significativamente al termine del follow-up indicando una modulazione favorevole del microbiota.
Dal punto di vista dei marcatori infiammatori, non sono emerse differenze significative nei livelli di eosinofili ed IgE totali tra i due gruppi. Questo dato, coerente con altre meta-analisi, suggerisce che i miglioramenti clinici osservati nei pazienti trattati con probiotici non dipendano direttamente da questi parametri, ma da meccanismi immunologici più complessi, come il riequilibrio del rapporto Th1/Th2 e l’induzione di IgG4 specifiche per gli allergeni.
In conclusione, la ricerca ha dimostrato che l’uso di probiotici può migliorare significativamente la qualità di vita dei pazienti con rinite allergica, modulando positivamente il microbiota intestinale e favorendo una risposta immunitaria meno pro-infiammatoria. Tuttavia, i risultati, sebbene promettenti, richiedono ulteriori studi su campioni più ampi per validare pienamente l’efficacia e il meccanismo d’azione dei probiotici in questa condizione.
Fonte:
https://www.frontiersin.org/journals/immunology/articles/10.3389/fimmu.2022.848279/full
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