Vaccini
14 Settembre 2023 I nuovi vaccini Covid saranno disponibili tra circa quindici giorni. È aperto il dibattito sulla possibilità che il vaccino anti-Covid venga offerto a tutti e gratuitamente
“I nuovi vaccini Covid saranno disponibili tra circa quindici giorni” ha dichiarato oggi il ministro della Salute, Orazio Schillaci, a margine dell'evento alla Camera “Natalità: work in progress”, promosso dalla Società italiana di ginecologia e ostetricia e organizzato da Edra. E “sulla possibilità che il vaccino anti-Covid venga offerto a tutti e gratuitamente” ancora “non ci abbiamo ragionato”.
Campagna Covid a ottobre. “In arrivo i vaccini aggiornati”
In Italia la campagna vaccinale partirà in concomitanza con quella influenzale, prevista per ottobre, con un avvio stimato intorno alla metà del mese. Nei giorni scorsi, è arrivato l’ok dalla Commissione tecnico scientifica di Aifa al vaccino Comirnaty, mirato alla sotto variante Omicron XBB.1.5, dopo l'approvazione da parte dell'Agenzia europea dei medicinali.
Al momento si punta a immunizzare anziani, fragili e operatori sanitari. Secondo la circolare ministeriale preliminare, infatti, è raccomandata e offerta una dose di richiamo a valenza 12 mesi con la nuova formulazione agli over-60, ospiti di Rsa, soggetti fragili, donne in gravidanza, post partum o allattamento, agli operatori sanitari e sociosanitari, anche se in tirocinio o in formazione. La vaccinazione potrà inoltre essere consigliata a familiari e conviventi di persone con gravi fragilità. Sulle tempistiche di somministrazione, sulla base delle informazioni e delle evidenze scientifiche al momento disponibili, "si prevede la possibilità di somministrazione della dose di richiamo a distanza di almeno 3 mesi dall'ultimo evento (ultima dose, a prescindere dal numero di richiami già effettuati o ultima infezione diagnosticata). È previsto, inoltre, che i nuovi vaccini aggiornati possano essere utilizzati anche per il ciclo primario, cioè per chi non si è mai vaccinato, e sarà possibile la co-somministrazione dei nuovi vaccini aggiornati con altri vaccini – con particolare riferimento al vaccino contro l’influenza stagionale".
Gratuità del vaccino: in corso valutazione per gruppi non a rischio
“Considerando come sono andate le campagne vaccinali lo scorso anno” ha spiegato al Corriere Marco Cavaleri, responsabile Rischi sanitari e Strategie vaccinale di Ema e capo della task force Emergenze, “è bene focalizzarsi dove l’impatto è maggiore, ovvero su chi rischia di più di essere ospedalizzato. È la strategia sposata dall’Europa e ha come obiettivo di concentrare gli sforzi sulle persone che risultano più a rischio”.
Mentre ancora non è definito se ci sarà la gratuità per gli altri gruppi di popolazione. “Ancora non abbiamo ragionato sulla possibilità che i vaccini vengano offerti a tutti e gratuitamente” ha detto oggi il Ministro. Sul punto è intervenuto anche Andrea Mandelli, Presidente Fofi, in una intervista di Quotidiano Sanità in qualità di responsabile sanità di Forza Italia. “È ancora presto per dire se effettivamente il Covid si possa affrontare come con strategie simili a quelle messe in campo per affrontare un’influenza stagionale. Un tema da affrontare è quello riguardante il fatto che una fiala di vaccino serve per cinque persone, sarà importante avere una fiala monodose. Per ora prudenzialmente è corretto proteggere in via prioritaria fragili, over 60 e operatori sanitari nonché gli ospiti delle RSA. Per il futuro vedremo”.
Il Ministro è poi intervenuto sulla prossima Legge bilancio: “Stiamo lavorando con il ministero dell'Economia per investire 4 miliardi in più sulla sanità. Appena avremo novità le diremo”.
Contagi: le misure alla prova. In corso riunioni su ospedali e scuola
Intanto, per quanto riguarda la gestione dei contagi negli asset più delicati, si sono tenute ieri due riunioni. Nella prima, tra Regioni e tecnici, è stata posta al Ministero la questione di come debbano comportarsi i positivi, anche asintomatici, nei contesti delle strutture sanitarie e delle scuole. Sul punto, riferisce Repubblica, potrebbe esserci una nuova circolare. Sul fronte degli ospedali la richiesta è che venga espressa una posizione univoca in modo che ci sia più uniformità sul territorio. Tra le posizioni, c’è quella della Lombardia, che nei giorni scorsi ha dato l’indicazione di non mandare nei reparti a rischio il personale positivo anche senza sintomi. Ieri, poi, si è tenuta una “riunione introduttiva, la prima del Tavolo interministeriale, tra tecnici del ministero dell’Istruzione e della Salute, per monitorare l’evolvere della situazione epidemiologica e per valutare le eventuali misure di prevenzione da assumere nelle scuole, qualora il Covid dovesse rialzare la testa. Il tavolo si riunirà periodicamente. “Siamo molto tranquilli” ha commentato oggi il Ministro Schillaci, “stiamo lavorando con il ministero dell’Istruzione per tranquillizzare tutti. C’è stato un allarmismo forse esagerato su questo argomento”.
In generale, ha detto Francesco Vaia, direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, “se uno sta male deve stare a casa. Ognuno deve contribuire con comportamenti responsabili. Il contagio, di Covid o altro, non nasce a scuola, tuttavia, a scuola si può portare il virus e così crea un incubatore”.
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