Salute benessere
20 Novembre 2023 Il Ministero della Salute ha verificato l’attuazione delle linee guida nelle strutture ospedaliere. I dati all’evento per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne
Lo scorso anno in Italia "sono stati 14.448 gli accessi di donne in pronto soccorso con indicazione di violenza, con un aumento del 13% rispetto al 2021. In Italia si stima che circa l'8,6 % delle donne vittime di violenza che si rivolge al pronto soccorso, accede più di una volta". Lo ha affermato il ministro della Salute Orazio Schillaci citando i dati del Sistema Emur per il monitoraggio dell'assistenza in emergenza-urgenza durante l’evento per la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne (a livello globale ricorre il 25 novembre), svoltosi oggi a Roma.
Verificato lo stato di attuazione delle linee guida ministeriali nei pronto soccorso ospedalieri
Per l’Organizzazione mondiale della sanità la violenza contro le donne è uno dei principali problemi di salute pubblica: nel mondo 1 donna su 3 ha subìto violenza sessuale o fisica nel corso della propria vita. In Italia le donne che arrivano in pronto soccorso, dopo aver subito una violenza, possono trovare un percorso protetto che garantisce: cura, sicurezza e orientamento ai servizi antiviolenza per sé stesse e i figli minori.
Infatti, dal 2017 sono in vigore le Linee guida “Percorso per le donne che subiscono violenza” (Dpcm 24 novembre 2017) che forniscono alle aziende sanitarie e ospedaliere strumenti operativi per riconoscere la violenza e identificare tutti i suoi aspetti e protagonisti, supportare la vittima, stimare il rischio per la sua tutela, documentare con precisione la violenza, informare e indirizzare la vittima ai soggetti della rete.
A distanza di cinque anni dall’approvazione delle linee guida, il Ministero della Salute, tra giugno e settembre 2023, ha voluto verificarne lo stato di attuazione attraverso un questionario rivolto a tutte le strutture sanitarie con Dea di I o II livello, pronto soccorso o pronto soccorso pediatrico.
Schillaci: il Pronto Soccorso è dove è possibile intercettare la vittima di violenza
Ha affermato il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, all’evento: “Il nostro servizio sanitario mette a disposizione di tutte le donne una rete capillare di servizi sul territorio e il pronto soccorso è il luogo dove è possibile intercettare la vittima di violenza perché è qui che si cerca il primo intervento sanitario. Come emerge dai dati del Sistema Emur per il monitoraggio dell’assistenza in emergenza-urgenza nel 2022 in Italia sono stati 14.448 gli accessi di donne in pronto soccorso con indicazione di violenza, con un aumento del 13% rispetto al 2021. In Italia si stima che circa l'8,6 % delle donne vittime di violenza che si rivolge al pronto soccorso, accede più di una volta. È dunque fondamentale garantire percorsi di assistenza adeguati e una appropriata formazione degli operatori sanitari affinché possano riconoscere, assistere e indirizzare tempestivamente per la presa in carico nei percorsi delle apposite reti territoriali i casi di violenza sulle donne che si presentano al pronto soccorso”.
“Il Pronto Soccorso -ha aggiunto- è il luogo dove è possibile intercettare la vittima di violenza perché è qui che si cerca il primo intervento sanitario. Oggi sappiamo che le forme più gravi di violenza contro le donne sono esercitate da partner o ex partner, parenti o amici. Per le donne vittime di violenza la rete di protezione è di fondamentale importanza: come emerge dai dati Istat riferiti agli anni 2021 e 2022, prima di iniziare il percorso di uscita dalla violenza, il 40% delle donne si è rivolta ai parenti per cercare aiuto, il 30% alle forze dell'ordine, il 19,3% ha fatto ricorso al pronto soccorso e all'ospedale”, ha proseguito.
Inoltre, ha rimarcato il ministro, “quando si parla di violenza sulle donne non si può non pensare alle tante donne impegnate nelle professioni sanitarie e sociosanitarie che subiscono aggressioni verbali e fisiche. Sul totale delle aggressioni agli operatori sanitari, circa il 70% riguarda proprio le donne”.
Pronto soccorso: il 77% ha protocolli attuativi del percorso per le donne che subiscono violenza
I dati raccolti hanno mostrato che l’80% delle strutture (497 pronto soccorso sui 618 attesi) ha risposto al questionario, articolato in diverse sezioni tematiche: accesso al pronto soccorso, trattamento diagnostico terapeutico, dimissione, rete territoriale per la presa in carico, formazione.
L'analisi delle risposte all’indagine ha mostrato che il 77% delle strutture ha in uso i protocolli attuativi del percorso per le donne che subiscono violenza e presso il 79% delle strutture è individuato il referente del percorso.
L’83% dei pronto soccorso assicura procedure diversificate e modalità di dimissione protetta nel caso di valutazione a rischio alto, ma solo nel 62% delle strutture è presente un sistema per l’accompagnamento delle donne e degli eventuali figli a una struttura protetta esterna.
Nella quasi totalità (98%) delle strutture la donna viene informata della presenza sul territorio dei centri antiviolenza e (99,6%) garantita una puntuale informazione sulla possibilità di sporgere querela, anche contattando direttamente le forze dell’ordine. Inoltre, nel 79% dei pronto soccorso viene assicurato il supporto di mediatrici linguistico-culturali per via telefonica e solo nel 44% delle strutture avviene in presenza in pronto soccorso.
Nonostante nel 79% dei pronto soccorso ci siano attività e percorsi di formazione e aggiornamento sulla violenza per gli operatori sanitari, solo nel 59% delle strutture c’è poi la presenza di una equipe multidisciplinare dedicata al percorso per le donne che subiscono violenza.
Quasi tutte le strutture (94%) garantisce, in presenza di figli minori, la possibilità che possano restare con la madre e che siano coinvolti nel suo stesso percorso.
Non mancano, infine, aspetti che necessitano di ulteriore implementazione se si considera che solo il 28% delle strutture che risposto al questionario dichiara una presa in carico sociale attiva h24 e il 39% prevede figure di supporto per le donne con disabilità.
Per ulteriori informazioni:
https://www.youtube.com/watch?v=TDv7tyz6C0w
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