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13 Febbraio 2024 Cittadinanzattiva ha elaborato una Roadmap per combattere l’Antimicrobico Resistenza, con l’obiettivo di contribuire alle decisioni di politica sanitaria indicando 10 strategie che possono essere adottate in forma di priorità
Educare i cittadini all’uso corretto degli antibiotici completando tutto il ciclo di trattamento, implementare l’uso di test diagnostici rapidi per una terapia germe-orientata, formare gli operatori sanitari, promuovere la prevenzione e sviluppare nuovi antibiotici sono alcune delle strategie prioritarie che si possono adottare per combattere l’antimicrobico resistenza indicate nella Roadmap per l’Antimicrobico Resistenza, diffusa oggi da Cittadinanzattiva. L’obiettivo è contribuire alle decisioni di politica sanitaria attraverso un'analisi delle principali problematiche ed elaborando considerazioni e proposte mirate. Il documento analizza e riassume le conoscenze attuali sull’antimicrobico resistenza (AMR) in Italia, il suo impatto economico, il coinvolgimento dei pazienti e la comunicazione sul tema, l’importanza dei test diagnostici rapidi.
Le 10 strategie della Roadmap
La Roadmap prevende anche 10 strategie che possono essere adottate in forma di priorità per combattere l’antimicrobico resistenza. Ecco quali sono:
1. Utilizzare gli antibiotici in modo responsabile e completare il ciclo di trattamento: è essenziale prescrivere antibiotici solo quando necessario, educare il pubblico sull'uso consapevole e corretto e garantire l'accesso a antibiotici di alta qualità. La formazione del personale medico e la regolamentazione delle prescrizioni sono fondamentali. È altresì importante seguire il trattamento antibiotico fino alla fine, anche se i sintomi migliorano prima, per eliminare completamente i batteri patogeni.
2. Educare il pubblico e i professionisti sanitari: l'educazione sulla resistenza agli antibiotici è fondamentale, sia per i pazienti che per i professionisti sanitari.
3. Sviluppare nuovi antibiotici e nuove strategie. La ricerca continua è importante per diversificare le opzioni di trattamento contro i batteri resistenti: a riguardo, si citano i meccanismi "push", i quali includono finanziamenti diretti alla ricerca, sovvenzioni e agevolazioni fiscali per stimolare lo sviluppo di nuovi antibiotici, e i meccanismi "pull", che invece offrono premi o incentivi economici per la commercializzazione di nuovi trattamenti efficaci, assicurando un mercato e un ritorno sugli investimenti per i nuovi prodotti. Questi approcci di finanziamento possono accelerare il progresso nella ricerca e nello sviluppo di nuovi trattamenti, garantendo al contempo che le innovazioni siano accessibili e disponibili a livello globale.
4. Promuovere misure di prevenzione delle infezioni per la cittadinanza: mantenere pratiche igieniche adeguate e seguire le linee guida per la prevenzione delle infezioni può ridurre la necessità di antibiotici.
5. Promuovere l'igiene nelle strutture sanitarie: assicurarsi che le strutture sanitarie rispettino rigorosi protocolli di controllo delle infezioni è importante per ridurre le infezioni correlate all'assistenza sanitaria.
6. Collaborazione nella ricerca medica con i pazienti: coinvolgere attivamente i pazienti nelle ricerche cliniche e nelle strategie di trattamento. Utilizzare le loro esperienze personali e percezioni per sviluppare approcci terapeutici più efficaci, in particolare per malattie che richiedono trattamenti a lungo termine.
7. Implementare l'uso di test diagnostici rapidi atti ad identificare i microrganismi responsabili di infezione; fare sempre un antibiogramma, soprattutto rapido, per identificare la sensibilità del microrganismo, consentendo l’attuazione di una terapia germe-orientata.
8. Monitorare e controllare la resistenza agli antibiotici: implementare sistemi di sorveglianza per monitorare la diffusione della resistenza agli antibiotici è cruciale per identificare problemi emergenti e adottare misure preventive.
9. Promuovere un nuovo paradigma di salute: favorire lo sviluppo di un nuovo approccio alla salute, che comprenda l'educazione sanitaria, la gestione personalizzata delle terapie e una maggiore partecipazione dei pazienti e delle loro associazioni nei processi decisionali relativi alla loro salute.
10.Promuovere e finanziare la ricerca internazionale: la resistenza agli antibiotici è un problema da gestire localmente, ma anche altresì una sfida globale. Pertanto, richiede la collaborazione tra paesi e organizzazioni internazionali, i quali diventano essenziali per affrontarla efficacemente, sempre secondo un approccio One Health.
Il carico economico delle infezioni da batteri multiresistenti
A livello globale, le infezioni da batteri resistenti causano circa 1,5 milioni di morti all'anno, tale numero sale a quasi 5 milioni considerando i decessi indiretti legati all'AMR. In Italia ci sono tra 10.000 e 15.000 morti ospedaliere annue dovute a infezioni da batteri multiresistenti, ma stime realistiche suggeriscono numeri ancora più elevati (considerando sia i decessi ospedalieri diretti che quelli indirettamente legati all'antimicrobico resistenza). Per quanto concerne l’impatto economico delle infezioni sostenute da microrganismi multi-resistenti in generale e delle infezioni correlate all'assistenza sanitaria (ICA), una recente analisi rivela un costo annuo di circa 800 milioni di euro dovuto all'aumento dei ricoveri per acuti in regime ordinario conseguenti alle infezioni. Inoltre, emerge anche la perdita di produttività dei pazienti, in particolare quelli in età lavorativa, con un impatto economico stimato di circa 200 milioni di euro dovuto alle giornate aggiuntive di ricovero. "Il fenomeno dell’antimicrobico resistenza rappresenta una emergenza per la sanità pubblica non solo per l'impatto epidemiologico, economico e sociale che ne deriva, ma in più perché è evidente il rischio determinato dalla rapida perdita di efficacia da parte di un numero sempre più elevato di antibiotici e dal ridotto sviluppo di nuove molecole antibiotiche nel corso dell’ultimo decennio. Per questo è prioritario individuare una strategia condivisa ed unitaria per contrastarla, che veda forte la sinergia e la valorizzazione di tutti gli attori coinvolti, affidando ad ognuno responsabilità e impegni. La nostra Roadmap nasce proprio per contribuire ad identificare le priorità d’azione che vanno dalla sensibilizzazione ed empowerment della cittadinanza, al coinvolgimento attivo dei pazienti nella ricerca clinica e nelle strategie di trattamento, al ruolo dei professionisti sanitari nell’uso appropriato degli antibiotici, per arrivare all’introduzione di politiche e incentivi volti a favorire la ricerca e lo sviluppo di nuovi antibiotici", dichiara Valeria Fava, responsabile coordinamento politiche della salute di Cittadinanzattiva.
La roadmap per l’antimicrobico resistenza di Cittadinanzattiva
https://www.cittadinanzattiva.it/multimedia/files/progetti/CITTADINANZATTIVA_-_Una_Roadmap_per_lAntimicrobico_Resistenza.pdf
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