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05 Giugno 2024Il 5 giugno si celebra la Giornata mondiale dell'ambiente l’edizione 2024 si concentra sul ripristino del territorio, la lotta alla desertificazione e la resistenza alla siccità
Il 5 giugno si celebra la Giornata mondiale dell'ambiente, una ricorrenza proclamata nel 1972 dalle Nazioni Unite in occasione dell'istituzione del Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente con lo slogan Only One Earth, oggi l’edizione 2024 si concentra sul ripristino del territorio, la lotta alla desertificazione e la resistenza alla siccità.
Fasce fragili più esposte a impatto negativo su salute
L’evento rappresenta la più grande piattaforma globale per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’ambiente: milioni di persone in tutto il mondo si uniscono a questa ricorrenza, che nel 2024, è ospitata dal Regno dell’Arabia Saudita. A prendere parola è anche l’Oms che ha posto l’accento sulle ricadute negative di salute derivanti dai cambiamenti climatici per le fasce di popolazione più fragili: donne in gravidanza, neonati, bambini, adolescenti e anziani. L’Oms segnala la pubblicazione di una nuova raccolta di articoli pubblicata sul Journal of Global Health, che “documentano le prove scientifiche disponibili sugli impatti sulla salute dei diversi rischi climatici nelle fasi chiave della vita, dalle ondate di caldo all’inquinamento atmosferico e ai disastri naturali come incendi e inondazioni. Insieme, dimostrano che i rischi per la salute legati al clima sono stati sottovalutati in modo cruciale per i giovani, gli anziani e durante la gravidanza, con implicazioni gravi, spesso pericolose per la vita”. Le alte temperature sono associate a esiti avversi del parto, principalmente parto pretermine e mortalità intrauterina, nonché ipertensione e diabete gestazionale in gravidanza. Le ondate di caldo influiscono sulle funzioni cognitive e quindi sull’apprendimento di bambini e adolescenti, mentre aumentano gli attacchi cardiaci e le complicazioni respiratorie tra gli anziani.
L’inquinamento atmosferico aumenta la probabilità di ipertensione durante la gravidanza, basso peso alla nascita, parto pretermine e impatti negativi sullo sviluppo del cervello e dei polmoni del feto. Aumenta il rischio di malattie respiratorie tra i bambini e gli anziani, che corrono anche maggiori rischi di cancro, malattie cardiovascolari e polmonite.
I disastri naturali legati al clima hanno impatti significativi sulla salute mentale e fisica. Inondazioni e siccità riducono l’accesso all’acqua potabile e alle risorse alimentari, aumentando le malattie diarroiche e la malnutrizione. È stato dimostrato che gli incendi boschivi aumentano i disturbi respiratori e i tassi di mortalità cardiovascolare tra le persone anziane.
“La consapevolezza del cambiamento climatico è aumentata, ma le azioni per salvaguardare la vita di coloro che sono maggiormente a rischio hanno appena scalfito la superficie di ciò che è necessario. Affinché la giustizia climatica possa essere raggiunta, è necessario risolvere urgentemente questo problema” afferma Anshu Banerjee, direttore del dipartimento per la salute e l’invecchiamento di maternità, neonati, bambini e adolescenti presso l’Organizzazione mondiale della sanità. .
Filiera del farmaco: impegno crescente a ridurre impatto ambientale
“Le imprese farmaceutiche sono in prima linea per la protezione dell’ambiente. Negli ultimi 10 anni hanno ridotto i consumi energetici complessivi del 32%, rispetto a una media manifatturiera del 19%. E nello stesso periodo l’uso di energia da fonti rinnovabili è quintuplicato. Risultati frutto dei crescenti investimenti delle aziende nell’efficienza energetica” dichiara Marcello Cattani, Presidente di Farmindustria, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente.
“L’obiettivo – precisa il Presidente Cattani – è quello di migliorarsi continuamente per il bene del pianeta e delle persone: l’approccio delle imprese guarda a tutto il ciclo di vita del farmaco, con un modello basato su efficienza produttiva e circolarità. Secondo l’Istat siamo ai primi posti tra i settori della manifattura per azioni concrete per la sostenibilità ambientale, quali la riduzione del consumo di acqua, della produzione di rifiuti nel processo produttivo e la riduzione dell’uso della plastica nel packaging. La transizione green non deve però essere imposta con decisioni forzose e ideologiche: politiche che non tengono conto dell’impatto sul tessuto industriale mettono a rischio non solo la produzione, ma - come nel caso della farmaceutica - anche la salute dei cittadini. Solo con una nuova visione aperta all’innovazione sarà possibile per l’Europa recuperare competitività a livello globale e dare un contributo ancora maggiore alla tutela dell’ambiente.”
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