Politica e Sanità
01 Agosto 2024È stato approvato un emendamento al Ddl Sicurezza che equipara la cannabis light, cioè il cannabidiolo, a quella che contiene il principio attivo Thc (tetraidrocannabinolo) che è illegale. Le reazioni nel mondo politico all’opposizione e delle associazioni di settore
È stato approvato, nel corso di una seduta fiume delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera per chiudere l’esame del Ddl Sicurezza, l’emendamento che equipara la cannabis light, cioè il cannabidiolo, a quella che contiene il principio attivo Thc (tetraidrocannabinolo) che è illegale. Ritirata la proposta della Lega per vietare l’immagine della pianta di canapa per fini pubblicitari. Il divieto, stando alle versioni circolanti a seduta ancora in corso, riguarda la vendita di qualunque prodotto derivato dalla canapa, la lavorazione ed esportazione di foglie, infiorescenze, resine, oli. Immediate le reazioni nel mondo politico all’opposizione e delle associazioni di settore che denunciano la chiusura di migliaia aziende agricole e la perdita di posti di lavoro.
Dure le poteste dell'opposizione in commissione per le tappe forzate su un provvedimento che non ha l'urgenza di un decreto. “Con l'approvazione dell'emendamento che vieta la coltivazione e la vendita di infiorescenze, resine e oli di cannabis light, il governo ha compiuto un'azione repressiva regalando 150 mln di euro alla criminalità organizzata e lasciando senza lavoro 15mila persone, ignorando deliberatamente le evidenze scientifiche che dimostrano l'innocuità della cannabis light con bassi livelli di thc” si legge in una nota di Europa Verde. A cui fa eco Più Europa: “Cancellata una filiera tutta italiana” scrive su X il segretario Riccardo Magi e il Pd: “Il governo dei patrioti attraverso questa norma inspiegabile farà chiudere 3.000 aziende agricole e licenziare 15 mila lavoratori” commenta Marco Furfaro, capogruppo del Partito Democratico in commissione Affari sociali.
Il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini definisce la decisione “frutto di pregiudizi ideologici” e parla di "una grave sconfitta per la libera impresa in Italia”. Gli agricoltori accusano il governo di colpire la parte più pregiata del comparto agroindustriale della canapa da estrazione, basato sulla produzione di derivati da cannabidiolo (Cbd), utilizzati per impieghi che sono ampiamente riconosciuti dalla normativa europea: dalla cosmesi all'erboristeria, dagli integratori alimentari al florovivaismo. L’associazione agricoltori annuncia di voler presentare ricorso e sottolinea che il provvedimento arriva in un periodo in cui la produzione è in pieno campo, con il “rischio per gli agricoltori di non poter vendere il frutto del proprio lavoro, legale, tracciato e controllato dalle stesse forze dell'ordine. “Molti acquirenti in un contesto di scarsa chiarezza dal punto di vista giuridico, stanno disdicendo gli ordini con gravi danni per gli agricoltori", denuncia la Cia.
La sostanza è stata di recente anche oggetto di una variazione normativa nel settore farmaceutico. Il DM 27 giugno che entrerà in vigore il 5 agosto prossimo, ha stabilito che le composizioni per la somministrazione orale di cannabidiolo (Cbd) ottenuto da estratti di Cannabis sono state inserite nella tabella dei medicinali, sezione B (Medicinali di origine vegetale a base di Cannabis). Quindi dal 5 agosto, i prodotti per uso orale contenenti cannabidiolo si potranno acquistare soltanto in farmacia. Ne sarà inoltre completamente vietata la pubblicità, come accade per altri prodotti considerati stupefacenti derivati da vegetali e dedicati alla cura di determinate patologie.
Sul tema si è tenuto di recente un webinar promosso dalla Sifap in cui esperti tra medici, farmacisti e farmacologi, si sono confrontati sugli effetti terapeutici e la gestione da parte dei farmacisti.
Guarda il webinar “Cannabis light. Aggiornamenti su potenzialità terapeutiche e limiti di legge”
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