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22 Aprile 2025

Salute della donna, in 10 anni triplicati gli studi e i farmaci di genere

In occasione della decima Giornata nazionale della salute della donna, che si celebra il 22 aprile, l'Iss e suoi centri di ricerca fanno un punto su studi clinici e terapie farmacologiche pensati su misura per la popolazione femminile

di Redazione Farmacista33


Salute della donna, in 10 anni triplicati gli studi e i farmaci di genere

In dieci anni, è aumentata l’attenzione scientifica dedicata alla salute della donna in Italia e nel mondo: se nel 2015 gli studi pubblicati su PubMed con la chiave “salute della donna” erano 1.312, oggi sono 3.491, quasi il triplo e anche a livello globale la crescita è evidente da 35.945 lavori si è passati a oltre 62.000. Un progresso che si riflette anche nella produzione di 16 linee guida e raccomandazioni pubblicate dal 2017 a oggi, che accompagnano ogni fase della vita femminile: dalla salute riproduttiva alla prevenzione oncologica, dalla gravidanza alla menopausa, fino alla gestione delle patologie croniche e degenerative. È quanto emerge dal quadro tracciato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) in occasione della decima Giornata nazionale della salute della donna, che si celebra oggi, 22 aprile.

Più studi su cardiologia, tumori, diabete ed effetti delle vaccinazioni

Secondo il Centro di medicina di genere dell’Iss, negli ultimi 10 anni gli studi che includono le differenze di genere riguardano la cardiologia (+52%), i tumori (+50%), l'efficacia delle terapie oncologiche (+44%), le strategie di prevenzione e stili di vita (+53%), il diabete (+52%), le malattie autoimmuni (+61%), gli effetti delle vaccinazioni (+44%). Inoltre, l'introduzione del test HPV per il tumore al collo dell’utero ha sostituito gradualmente il Pap-test nelle donne di età superiore ai 30 anni in molte Regioni. C’è stata inoltre una crescita della consapevolezza sull’endometriosi, con più iniziative per la diagnosi precoce e il riconoscimento della patologia come malattia cronica. Anche per la fibromialgia, prevalente nel genere femminile, è stata acquisita maggiore conoscenza e consapevolezza e sono state definiti i criteri diagnostici, come il dolore muscolo-scheletrico diffuso, e la presenza di specifiche aree algogene alla digitopressione (tender points).

Mortalità ridotta di oltre il 20% per le donne giovani con tumore

Secondo il Dipartimento di Oncologia e Medicina Molecolare dell’Iss in oncologia si è assistito negli ultimi decenni al progressivo aumento della sopravvivenza in molti tipi di tumori maligni, grazie a nuove terapie e diagnosi in stadi più precoci. La mortalità per tumori si è ridotta di oltre il 20% nella fascia di età 20-49 anni dal 2006 al 2021. Nel 2024 si stimava che vivessero dopo una diagnosi di tumore circa 2 milioni di donne di cui la metà con una sopravvivenza che superava i 10 anni, un dato indicativo dell’efficacia delle terapie disponibili. Le sopravvivenze osservate portano a stimare che la speranza di guarigione, cioè di avere una vita di lunghezza uguale alle non malate, sia del 73% dopo una diagnosi di carcinoma della mammella, del 69% di tumore dell’utero, del 58% per il carcinoma della cervice uterina e del 32% per il carcinoma dell’ovaio.

Linee guida per tutte le fasi della vita della donna

Attraverso il Sistema Nazionale Linee Guida il Centro Nazionale Clinical Governance ed Eccellenza delle Cure dell’Iss ha contribuito alla promozione della salute femminile: le 16 linee guida pubblicate e rese disponibili, che riguardano tumore della mammella, dell’utero e dell’ovaio, la preservazione della fertilità in chi affronta cure oncologiche, ma anche la gravidanza e la uro-ginecologia, vanno secondo quanto evidenziano gli esperti nella direzione di garantire cure efficaci, sicure ed eque lungo tutto il corso della vita femminile: dalla salute riproduttiva alla prevenzione oncologica, dalla gravidanza alla menopausa, fino alla presa in carico delle patologie croniche e degenerative.

Il Centro di riferimento per le Scienze Comportamentali e la Salute Mentale dell’Iss ricorda che sempre più evidenze mostrano come la salute mentale femminile sia influenzata da fattori biologici, ma anche da determinanti socioculturali come gli stereotipi e i ruoli di genere, la discriminazione, la violenza, le molestie, l’equilibrio tra vita privata e lavorativa e le condizioni socioeconomiche. Il benessere psicologico delle donne, ricordano gli esperti Iss, è un pilastro per la salute pubblica e lo sviluppo sociale. Intervenire sui determinanti della salute mentale femminile, in tutte le fasi della vita, significa investire nel futuro della società tutta.

Farmaci di genere selezionati per specifiche sottopopolazioni 

Anche il mondo dell’industria farmaceutica si muove per rispondere ai bisogni della salute femminile. Negli anni più recenti sono state introdotte terapie farmacologiche selezionate per specifiche sottopopolazioni di pazienti che promettono di produrre ulteriori miglioramenti nella terapia delle forme avanzate di tumori di cui si vedranno i risultati nei prossimi anni. Come ricordato oggi da Farmindustria “Secondo l’OMS sono 1.200 i farmaci in sviluppo clinico nel mondo per le donne: 95 per patologie ginecologiche, 190 per tumore all’utero, 83 per tumore alle tube di Falloppio, 558 per tumore al seno, 251 per tumore alle ovaie, 22 per condizioni legate a gravidanza e parto”

“Prendersi cura delle donne vuol dire prendersi cura della società, perché spesso ricoprono più ruoli contemporaneamente e fungono da caregiver di tutta la famiglia. Per questo la salute della donna è una priorità per l’industria farmaceutica e nuove speranze di cura per la tutela della salute femminile arrivano dalla ricerca”, dichiara Marcello Cattani, Presidente di Farmindustria. 

“Una ricerca che va avanti spedita ma che ha bisogno di un numero crescente di donne negli studi clinici per ridurre il gap che oggi esiste. Per questo è importante agevolare il loro arruolamento, rafforzando strumenti quali ad esempio gli studi clinici decentralizzati (DCT) che permettono di prendere parte alle sperimentazioni restando a casa. Le imprese farmaceutiche conoscono bene le caratteristiche femminili, in particolare tenacia e resilienza. Lo dimostra il fatto che nelle nostre aziende, 45% del totale, soprattutto nella Ricerca, oltre il 50% lavorano donne. E per consentire a ogni persona di esprimere pienamente il potenziale senza sacrificare altri ambiti della vita personale, abbiamo un welfare all’avanguardia che consente la piena conciliazione della vita-lavoro. Con un’attenzione specifica a salute, attività di screening e visite periodiche”.

TAG: SALUTE DELLA DONNA, GIORNATA DELLA SALUTE DELLA DONNA, GINECOLOGIA

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