Salute pubblica
26 Giugno 2025L’ondata di caldo non è più solo un disagio stagionale ma un’emergenza sanitaria: anziani, bambini e lavoratori all’aperto tra i più esposti. Le raccomandazioni dell’Oms e i piani d’azione locali per difendersi
Con l’arrivo dell’estate, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) – Ufficio Regionale per l’Europa rilancia un allarme importante: il caldo estremo è una minaccia crescente per la salute pubblica, aggravata dal cambiamento climatico. Non si tratta più di un semplice disagio stagionale o di un fenomeno eccezionale, ma di una vera emergenza sanitaria silenziosa, capace di mettere sotto pressione i sistemi sanitari e provocare gravi conseguenze, anche letali, soprattutto per le fasce più fragili della popolazione.
A lanciare il messaggio è il Direttore regionale dell’OMS Europa, che già nel 2023 ha definito la crisi climatica e gli eventi meteorologici estremi come un’emergenza per la salute pubblica. Nel 2024, anche il Segretario generale delle Nazioni Unite ha ribadito questa urgenza con un appello globale rivolto a tutti i Paesi affinché mettano in campo strategie efficaci per proteggere i cittadini dal caldo estremo.
Il corpo umano è progettato per mantenere una temperatura interna stabile intorno ai 37 gradi, grazie a un complesso sistema di termoregolazione basato sulla sudorazione. Tuttavia, quando si è esposti a temperature elevate per periodi prolungati, questo meccanismo naturale può essere compromesso, provocando malesseri, problemi di salute e, nei casi più gravi, emergenze mediche come il colpo di calore.
Non tutti sono però ugualmente esposti a questi rischi. Le persone anziane hanno una capacità ridotta di regolare la temperatura corporea, così come i neonati e i bambini piccoli, il cui sistema di termoregolazione è ancora immaturo. Anche chi lavora all’aperto, come agricoltori, operai edili e vigili del fuoco, si trova spesso a dover fronteggiare esposizioni prolungate al calore. Inoltre, chi convive con malattie croniche quali patologie cardiache, respiratorie o diabete è particolarmente vulnerabile, così come le donne in gravidanza, per le quali l’esposizione a temperature elevate può essere collegata a esiti negativi come parti prematuri e basso peso alla nascita.
Il caldo estremo non è più un fenomeno eccezionale ma una nuova realtà estiva che impone di cambiare abitudini, investire in prevenzione e costruire sistemi di protezione più solidi.
Per aiutare la popolazione a proteggersi, l’OMS Europa ha lanciato la campagna annuale #KeepCool, che invita a prendere misure semplici ma efficaci per affrontare il caldo. Tra queste, evitare le attività faticose durante le ore più calde, mantenere la casa fresca utilizzando l’aria notturna e schermando le finestre durante il giorno, indossare abiti leggeri, mantenersi idratati evitando bevande zuccherate o alcoliche, e non dimenticare di prendersi cura di chi vive solo, come anziani e persone fragili, assicurandosi che ricevano il sostegno necessario.
L’OMS sottolinea però che la protezione dal caldo non può limitarsi alle singole persone. È indispensabile un approccio sistemico, con piani di azione nazionali e locali dedicati alla gestione del rischio legato alle ondate di calore. Tali piani devono prevedere un coordinamento efficace tra diversi settori, dall’allerta precoce fino all’assistenza sanitaria, e garantire che le comunità siano pronte a rispondere tempestivamente a situazioni di emergenza.
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