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26 Ottobre 2023

Fuga dalla professione. Motivazioni cambiano con tipo di farmacia: survey dei farmacisti non titolari

Il Conasfa a FarmacistaPiù ha presentato i risultati della nuova Survey condotta tra i farmacisti non titolari: evidenziate differenze di percezione in base alla tipologia di farmacia - da quella privata, alle Speciali, sino alle catene

di Francesca Giani


Fuga dalla professione. Motivazioni cambiano con tipo di farmacia: survey dei farmacisti non titolari

L’abbandono della professione è un fenomeno che è segnalato un po’ da tutte le componenti della categoria in aumento. Il nodo relativo a retribuzione e bonus è quello avvertito in maniera generalizzata, ma a pesare fortemente è anche la possibilità di uno sviluppo professionale, l’equilibrio casa-lavoro, la gestione del carico di lavoro e un riconoscimento del valore. Dal Conasfa, all’interno del Convegno organizzato a FarmacistaPiù, sono stati presentati i primi risultati della nuova Survey condotta tra i farmacisti non titolari, in cui vengono evidenziate anche le differenze di percezione in base alla tipologia di farmacia - da quella privata, alle Speciali, sino alle catene.

Fuga dalla professione sempre più preoccupante. La survey del Conasfa indaga le ragioni
«Il fenomeno della fuga della professione» spiega Angela Noferi, presidente Conasfa «sta preoccupando tutte le componenti della categoria, per le ricadute che si possono determinare sul servizio al cittadino. Al tema, è dedicato anche un tavolo in seno alla Fofi, a cui partecipiamo, e, proprio per cercare di individuare le ragioni del fenomeno, formulare ipotesi e proposte, abbiamo condotto un nuovo questionario - dopo quello presentato l’anno scorso a FarmacistaPiù -, che è andato a indagare un più corposo nucleo di tematiche». Il questionario, diffuso online tra luglio e agosto, «è stato sviluppato in collaborazione con professionisti esperti nell'ambito della psicologia del lavoro, appartenenti ad AltraPsicologia, Associazione Nazionale Psicologi». Quattordici sono le aree prese in esame, attraverso 95 domande - tra cui formazione, rapporto con i colleghi, digitalizzazione, e così via. «La partecipazione è stata molto significativa: sono stati oltre 2000 i colleghi che hanno risposto, distribuiti in tutte le Regioni. La fascia di età che ha mostrato una maggiore propensione a rispondere è quella compresa tra i 25 e i 45 anni e il campione vede una prevalenza di collaboratori che operano in farmacia privata – 77,2% - e con un numero di dipendenti compreso tra 1 a 5 (69,7%); il 10,4% opera in Catena di farmacia e il 9,2% in farmacia comunale, mentre, a livello dimensionale, il 15,45% è inserito in realtà tra i 6 e i 10 dipendenti, il 4,9% oltre i 10».

Remunerazione e formazione: ricadute e differenze per tipologia di farmacia
Interessanti i risultati: «Le aree indagate sono molte» è l’intervento di Tommaso Ciulli, Consigliere dell'Ordine degli Psicologi della Toscana, «e, al momento, ne abbiamo esaminate una prima parte, mentre successivamente verranno analizzati anche le altre». A emergere, innanzitutto, «sono le dimensioni che impattano maggiormente sulla volontà di uscire dalla professione» o di cambiare lavoro. «Se l’ambito indicato dalla quasi totalità del campione è quello relativo agli aspetti economici e bonus, non è tuttavia quello che incide di più. Al primo posto, in termini di impatto è lo sviluppo professionale e Formazione (24%), seguito dall’equilibrio vita privata-lavoro (21,4%), dal Riconoscimento del valore del lavoro (21,3%), Aspetti psicologici, con un peso analogo agli Aspetti economici e bonus (16,6%)». Nel dettaglio, come detto, «proprio la sfera retributiva è quella in cui il tasso di soddisfazione è il più basso: si dichiara tale solo poco più del 5%. Qui si evidenzia, pertanto, un ampio margine di miglioramento».

Farmacia con pochi dipendenti: maggiori margini di miglioramento
Se l’area che «maggiormente impatta nella decisione di abbandonare la professione è lo Sviluppo professionale e la formazione, in questo ambito, va rilevato, chi si dichiara soddisfatto rappresenta il 24%: c’è quindi una porzione più ampia di farmacisti che non segnala particolari criticità». Per questo aspetto, «emerge un dato interessante: la farmacia privata rappresenta l’asset in cui si rileva, a tal proposito, una maggiore insoddisfazione, risultando, al contempo quello che potenzialmente può presentare un più ampio spazio di miglioramento». Un ambito, invece, in cui «la farmacia privata presenta un più alto tasso di soddisfazione è quello relativo al bilanciamento tra vita privata e vita lavorativa. Laddove vi è un minor numero di dipendenti, sembra essere più agevole trovare moduli organizzativi più adattabili alle diverse situazioni». Di rimando, «va, tuttavia, fatto osservare che il livello di burn out e di stress sono, qui, più elevati, con una correlazione, in realtà, che sembra più che altro riguardare il numero di dipendenti. L’ipotesi è che la presenza di un maggior numero di dipendenti permetta di meglio distribuire il carico di lavoro, gestendo specifiche situazioni aziendali».

Tra le proposte, percorsi orizzontali di crescita professionale
Tale spaccato, a ogni modo, «può essere utile per ipotizzare strategie di miglioramento, anche su misura per tipologia di farmacia. L’analisi del fabbisogno formativo, tanto di dipendenti quanto di responsabili, potrebbe per esempio essere d’aiuto anche per fornire una formazione personalizzata, tagliata sulla singola farmacia, on demand, e relativa a tematiche che siano trasversali per la professione – per esempio principi di gestione dell’utenza, che spesso provoca un ulteriore carico di stress». Un’altra linea da valutare «potrebbe essere quella di individuare spazi di crescita professionali orizzontali. In farmacie di piccole dimensioni, con pochi dipendenti, non è sempre facile individuare percorsi di crescita verticale, mentre proporre una crescita professionale che vada verso una maggiore specializzazione su determinati ambiti può essere, in determinati casi, una leva».  

Guarda il convegno di Conasfa a FarmacistaPiù



TAG: FARMACISTI, CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO (CCNL), CONASFA, WELFARE, CARRIERA, FARMACIE

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