Sintomi
Il sintomo predominante di questa malattia è il dolore che si manifesta in tutto il corpo, principalmente nei muscoli e nelle loro inserzioni sulle ossa, ma che varia nei diversi momenti della giornata in base alle attività svolte, alle condizioni psicologiche, all'età, al ritmo sonno-veglia e ad altri fattori non prevedibili. Spesso il dolore fibromialgico, descritto come una contrattura e con aggettivi come bruciore, rigidità, tensione prende il via da una sede localizzata (spalle, braccia, schiena eccetera) per poi diffondersi ovunque generando un senso di malessere generale. Altri sintomi clinici riferiti a questa condizione sono:
Alcuni sintomi, essendo comuni ad altre patologie, possono confondere il medico ritardando la formulazione di una diagnosi corretta di fibromialgia.
Cause
Al momento sono ancora ignote. L'infiammazione dovuta all'usura non è una componente significativa di questa sindrome sebbene nella sua presentazione possa assomigliare a una patologia articolare. La fibromialgia non è un'artrite e non causa deformità ma è considerata una forma di reumatismo extra-articolare e dei tessuti molli. Può essere scatenata da un evento stressante, un trauma, un lutto, un'altra malattia. Alcuni studi segnalano una ridotta soglia di sopportazione del dolore dovuta un'alterazione delle modalità di percezione al livello del sistema nervoso centrale.
Diagnosi
Dipende principalmente dalla valutazione soggettiva del medico rispetto ai sintomi riferiti dal paziente. All'esame obiettivo non emergono alterazioni significative tranne una sensazione di dolore muscolo-scheletrico diffuso ed evocabile con la digitopressione in alcune sedi caratteristiche, definite tender points, quasi sempre presenti su entrambi i lati del corpo. I pazienti affetti da sindrome fibromialgica si sottopongono a numerosi test per scoprire l'origine dei sintomi ma la malattia non provoca variazione significative nei valori degli esami.
Terapia
Il trattamento della fibromialgia è di tipo mutidisciplinare. Il piano terapeutico include trattamenti non farmacologici (esercizi di stretching per aumentare la resistenza muscolare e diminuire il dolore, terapia cognitivo-comportamentale e psicoterapia come strumenti di accettazione a comprendere la malattia e a imparare a conviverci, tecniche di rilassamento, fitness muscolare e cardiovascolare). I risultati ottenuti con i farmaci antidolorifici sono spesso insoddisfacenti e i cortisonici andrebbero evitati. Per compensare gli effetti negativi sul sonno può essere necessario assumere rimedi che migliorano la qualità del riposo notturno. Anche lo stato depressivo o ansioso andrebbero trattati sotto supervisione medica.
Domande essenziali
A cura di Marvi Tonus
Fonte: Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica
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