Farmacisti
16 Novembre 2023 Alle azioni che il farmacista già svolge contro l’antibiotico resistenza potrebbe aggiungersi anche un test su sangue capillare della proteina C-reattiva. Un nuovo progetto della Fofi
Corretto uso degli antibiotici, sorveglianza sull’aderenza terapeutica, gestione dei farmaci rimanenti, supporto a medico di base con test che accertino la reale necessità di cura antibiotica sono le azioni che il farmacista già compie per contribuire ad arginare il fenomeno dell’antibiotico resistenza, a cui potrebbe aggiungersi anche un test su parametri sanguigni (sangue capillare) come l’esame proteina C-reattiva. Ne hanno parlato ai microfoni di Farmacista33 il presidente della Fofi Andrea Mandelli e il presidente di Federfarma Lazio Eugenio Leopardi a margine di un evento formativo sul tema rivolto ai farmacisti promosso da Regione Lazio e Asl 4 Roma, annunciando un progetto federale che intende dotare le farmacie di un apparecchio semplice già in utilizzo per altri parametri sanguigni che dia la possibilità con una puntura del dito, quindi con un prelievo capillare, di fare una Pcr.
Dai farmacisti azioni concrete contro l’antibiotico resistenza
La lotta all’antibiotico resistenza, dichiara Mandelli, “è un tema che vede la federazione da sempre molto impegnata, è un tema su cui abbiamo voluto riflettere fin da subito mettendo a corrente i farmacisti di tutte le problematiche connesse a questo tema così importante. La prima quella di uso più corretto di antibiotico: sempre con prescrizione medica, sempre con il farmacista che sorveglia l’aderenza alla terapia, prendere tutto il ciclo di antibiotico, spesso il paziente al primo segno di miglioramento abbandona il farmaco, sconsigliare chi viene in farmacia pensando di avere qualche resto di confezione di antibiotico in casa da utilizzare per contrastare quello che pensa sia una infezione sensibile all’antibiotico”.
La Federazione annuncia Mandelli, sta portando avanti un progetto con il Ministero che “vuole andare un po’ oltre”. La proposta, spiega è di “dotare tutte le farmacie che desiderano farlo di un apparecchio semplice già in utilizzo per gli altri parametri sanguigni che dia la possibilità con una puntura del dito, quindi con un prelievo capillare, di fare una Pcr”.
Grazie a questo test è possibile distinguere le infezioni batteriche da quelle virali e indirizzare il paziente al medico per la corretta prescrizione del farmaco. “Un esame semplice potrebbe essere il primo esperimento italiano per far qualcosa di veramente concreto. Per ora è nei sogni della Federazione, spero possa venire alla luce al più presto. Trova l’appoggio dei medici con cui abbiamo interloquito, si tratta solo di poterlo realizzare. Io spero che il ministro e la sensibilità che ha sempre dimostrato nei nostri confronti, come del sottosegretario gemmato, possano aiutare la federazione a fare questa battaglia di civiltà e aiutare il cittadino concretamente con una risposta reale che in farmacia si può fare in cinque minuti”.
Educazione sanitaria e triage nelle farmacie
“L’antibiotico resistenza è una delle 10 minacce alla salute che l’OMS ha dichiarato – commenta Leopardi. - È un problema forse poco percepito dal cittadino ma nel 2050 avremo pochi antibiotici con cui curarsi. Quindi è importante educare i cittadini a farne un uso più accorto, seguire la posologia indicata dal medico, a terminare la cura, a evitare di prendere un antibiotico presente a casa perché avanzato da una cura precedente e utilizzarlo perché si presume che serva. Tutti questi consigli i farmacisti li dà sempre ed è pronto a darli. Una cosa importante è anche una forma di triage che il farmacista può fare in farmacia con l’analisi per la proteina C reattiva e il test per lo streptococco, due elementi che indicano al medico che tipo di infezione ha il paziente e se è il caso di prescrivere o meno l’antibiotico. Se si passasse prima da questo tipo di analisi ci sarebbe un uso più appropriato dell’antibiotico che a volte viene anche prescritto non conoscendo effettivamente il tipo di infezione se di natura batterica o virale”.
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