Ricerca
23 Maggio 2025In occasione della Giornata mondiale della tiroide del 25 maggio, lo Human Technopole di Milano ha annunciato due ricerche che hanno rivelato due fondamentali meccanismi molecolari riguardanti l’ormone prodotto in maggiore quantità dalla tiroide, la levotiroxina.
Alcuni aminoacidi presenti nella struttura molecolare della tireoglobulina, il precursore degli ormoni tiroidei, sono indispensabili per la creazione della levotiroxina, l’ormone che viene prodotto e secreto dalla tiroide, e la loro assenza può influenzare profondamente la produzione dell’ormone. Il meccanismo molecolare è stato scoperto grazie a due ricerche dello Human Technopole di Milano in collaborazione con l’Erasmus University Medical Center di Rotterdam, l’Università Milano-Bicocca e l’Università degli Studi di Milano, che offrono nuove prospettive sulla biologia della tiroide e per ulteriori ricerche che potrebbero migliorare la comprensione delle patologie tiroidee e portare alla scoperta di nuovi possibili trattamenti. I due lavori sono stati presentati in occasione della Giornata mondiale della tiroide, che si terrà domenica 25 maggio.
Il gruppo di ricerca dello Human Technopole (HT) di Milano guidato da Francesca Coscia ha rivelato due fondamentali meccanismi molecolari riguardanti l’ormone prodotto in maggiore quantità dalla tiroide, la levotiroxina.
Il primo studio, in collaborazione con l’Università Milano-Bicocca e l’Università degli Studi di Milano, ha svelato come la levotiroxina viene “assemblata” all’interno della tiroide, mentre il secondo studio, in collaborazione con l’Erasmus University Medical Center di Rotterdam (Paesi Bassi), ha rivelato come i trasportatori degli ormoni tiroidei presenti sulle membrane cellulari permettano di veicolare l’ormone dalla tiroide al cervello e altri tessuti.
Il primo studio, pubblicato sulla rivista The Journal of Biological Chemistry, ha dimostrato come alcuni aminoacidi acidi presenti nel precursore degli ormoni tiroidei, la tireoglobulina, siano indispensabili per la creazione della levotiroxina e come la loro assenza possa influenzare profondamente la produzione dell’ormone. Questa scoperta offre nuove prospettive sulla biologia della tiroide e apre la strada a ulteriori ricerche che potrebbero migliorare la comprensione dei suoi disturbi e portare alla scoperta di nuovi possibili trattamenti.
Nel secondo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Nature Communications, sono state analizzate grazie ai crio-microscopi elettronici – strumenti tra i più avanzati al mondo dotati di maggiore stabilità, risoluzione e velocità rispetto ai tradizionali microscopi – due proteine chiamate MCT8 e MCT10, che si occupano di trasportare gli ormoni della tiroide dall’esterno all’interno delle cellule. I ricercatori dello Human Technopole hanno scoperto che queste proteine modificano la propria struttura durante il trasporto, adattandosi alla presenza di grandi quantità dell’ormone, e si aprono come delle minuscole dighe per veicolare gli ormoni all’interno della cellula.
I ricercatori hanno anche studiato gli effetti sul trasporto mediato da MCT8 da parte di un composto vegetale chiamato silicristina e di una mutazione genetica rara identificata in pazienti affetti dalla sindrome di Allan–Herndon–Dudley, confermando come entrambi questi fattori causino dei malfunzionamenti nella proteina trasportatrice, impedendo quindi il passaggio degli ormoni dall’esterno all’interno della cellula. Questa ricerca permette di prevedere meglio l’effetto delle mutazioni genetiche sul cattivo funzionamento di MCT8 e apre la strada per lo sviluppo di farmaci che possano modulare l’attività del trasportatore proteico.
“Comprendere i meccanismi che regolano l’attività della tiroide è essenziale per poter intervenire con efficacia quando questi processi non funzionano correttamente - dichiara Francesca Coscia, capogruppo presso il Centro di biologia strutturale di Human Technopole e corresponding author dei due studi. - Nel corso delle nostre ricerche abbiamo analizzato e chiarito, usando la crio-microscropia elettronica, uno dei processi più complessi e delicati: il trasporto degli ormoni dall’esterno all’interno della membrana cellulare da parte delle proteine MCT8 e MCT10. Conoscere le diverse conformazioni che assumono queste proteine nelle varie fasi del trasporto e le molecole esterne che interferiscono sul processo ci permette di indentificare con maggiore precisione quali regioni della proteina siano più suscettibili a mutazioni genetiche che ne alterano la funzione. Un altro passo avanti in questo senso è stato fatto nello studio del processo di creazione della levotiroxina, che mostra come anche piccolissimi cambiamenti nella tireoglobulina, un importante marker tiroideo, possano stravolgere la sua produzione a monte nella tiroide”.
“Questi due progetti - sottolinea Marino Zerial, direttore dello Human Technopole - rappresentano un importante passo avanti nello studio della ghiandola tiroide e dimostrano quanto ci sia ancora da scoprire sugli innumerevoli processi che regolano le funzioni vitali del corpo umano. I risultati ottenuti confermano ancora una volta l’impegno di Human Technopole nella ricerca sui meccanismi biologici fondamentali alla base delle malattie umane e la sua missione di migliorare la salute e il benessere delle persone”.
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