Cardiologia
30 Ottobre 2025Dalla campagna “Cuore in farmacia” promossa nelle farmacie da Cittadinanzattiva e Federfarma emerge che il 90% presenta almeno un fattore di rischio. Telemedicina e monitoraggio facilitano intercettazione precoce e orientamento ai percorsi di cura

La maggior parte delle donne tra i 40 e i 60 anni convive con almeno un fattore di rischio cardiovascolare, spesso in forma combinata, e molte non hanno valori sotto controllo nonostante siano già in trattamento. Un rischio cardiovascolare diffuso e spesso sottovalutato nella popolazione femminile, che evidenzia la necessità di maggiore prevenzione e monitoraggio continuativo. Questo scenario epidemiologico è stato messo in evidenza dai dati raccolti durante la campagna di prevenzione e informazione dedicata alle donne “Cuore in farmacia” promossa nelle farmacie da Cittadinanzattiva e Federfarma
La campagna si è svolta in circa 230 farmacie distribuite in sei Regioni, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Lazio, Campania e Puglia, e abilitate ai servizi di Telemedicina: in ognuna sono stati erogati gratuitamente 20 screening che prevedevano la misurazione di peso, altezza e circonferenza vita; la rilevazione della pressione arteriosa; l’esecuzione di un elettrocardiogramma (ECG) con refertazione gratuita in tempo reale da parte di cardiologi collegati tramite la piattaforma di telemedicina; l’analisi del profilo lipidico (colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi) tramite dispositivi point-of-care e la compilazione di un questionario indicizzato sui fattori di rischio cardiovascolare con restituzione immediata dell’indice di rischio e l’eventuale orientamento al medico di medicina generale o allo specialista in presenza di anomalie riscontrate.
Sulla base di parametri presi in considerazione, tra misurazioni, patologie pregresse e stili di vita, è emerso che il 90% delle donne presenta almeno un fattore di rischio cardiovascolare.
Il 37,4% delle donne (più di 4 su 10) ha presentato anomalie all’ECG, soprattutto legate al ritmo cardiaco (50%) e alla conduzione intraventricolare (41,2%). Solo nel 17% dei casi sono state indicate misure di approfondimento, in particolare la valutazione del medico
curante (6,3%) e il confronto con precedenti ECG (5,6%). I dati lipidici mostrano aspetti incoraggianti (HDL protettivo nell’86,9% e trigliceridi nella
norma nel 76,1%), ma evidenziano criticità per l’LDL: solo il 44,7% delle donne ha valori inferiori a 100 mg/dl.
Tra le 804 donne con anomalie ECG, il 23,6% risultava in sovrappeso e il 13,2% obesa. A questi si aggiungono fattori di rischio quali sedentarietà (57,2%), fumo (31,8%) e ipercolesterolemia pregressa (28,2%). Particolarmente allarmante il dato relativo alle donne già diagnosticate e in trattamento antipertensivo: quasi 3 su 10 (29,3%) mostrano valori pressori ancora alti, segnale di possibili problemi di aderenza terapeutica o di efficacia del trattamento.
“La campagna – dichiara Francesca Moccia, Vicesegretaria Generale di Cittadinanzattiva - conferma che una parte significativa della popolazione femminile convive con fattori di rischio multipli rispetto al rischio cardiovascolare, infatti oltre un quarto delle partecipanti presenta tre o più criticità concomitanti. Allo stesso tempo, i dati positivi rilevati (stili di vita corretti, valori protettivi di HDL, pressione nella norma nella maggioranza dei casi) mostrano come la prevenzione funzioni, se sostenuta da informazione, screening accessibili e monitoraggio costante. La campagna “Cuore in farmacia”, inoltre, ha il pregio di mettere in evidenza il ruolo delle farmacie di comunità come presidi di prossimità, capaci di intercettare bisogni sommersi e favorire l’accesso a percorsi di prevenzione di genere. L’esperienza, nel suo complesso, rappresenta un modello virtuoso e replicabile, che rafforza il contributo italiano al nascente Piano europeo per la salute cardiovascolare.”
Ma il report non si ferma all’analisi dati ma li traduce in proposte su diversi livelli.
Alle Istituzioni chiede di rafforzare le iniziative di prevenzione delle malattie cardiovascolari, in particolare tra le donne, con campagne di sensibilizzazione
pubblica sui fattori di rischio, e di creare le precondizioni per una maggiore collaborazione multi-professionale, a partire dalla messa a regime del Fascicolo Sanitario Elettronico.
Alla rete delle farmacie è diretta la richiesta di ampliare la disponibilità di servizi di telemedicina, soprattutto nelle aree interne del paese per rendere gli screening più accessibili e tempestivi.
Alle organizzazioni civiche e dei pazienti si raccomanda di promuovere una maggiore consapevolezza sulle malattie cardiovascolari tra le donne, attraverso programmi di educazione sanitaria e partnership con le farmacie locali. Infine, ai cittadini il consiglio di cogliere le opportunità di screening offerte, di adottare corretti stili di vita, di avere consapevolezza dei propri fattori di rischio e di aderire alle terapie prescritte.
“Questa campagna consolida la collaborazione tra la rete delle farmacie e Cittadinanzattiva valorizzando il ruolo della farmacia dei servizi nella prevenzione sul territorio - afferma Marco Cossolo, presidente di Federfarma nazionale. - La farmacia è il presidio sanitario più vicino al cittadino, soprattutto nei piccoli centri, dove accedere ai servizi sanitari è più difficoltoso. Grazie alla telemedicina in farmacia e alla sinergia tra farmacisti, medici e rappresentanze dei cittadini, la prevenzione e gli screening sono veramente a portata di tutti. L’iniziativa Cuore in farmacia ha inoltre un importante valore aggiunto: quello di adottare l’approccio della medicina di genere, promuovendo la prevenzione a favore delle donne, che vengono in farmacia per le esigenze di salute di tutta la famiglia, spesso trascurando le proprie. Aderendo a questa campagna le farmacie hanno voluto contribuire quindi all’equità di accesso – territoriale e di genere – a prestazioni sanitarie fondamentali per la tutela della salute”.
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