abuso di sostanze
02 Dicembre 2025Un nuovo dispositivo indossabile, basato sul biofeedback, aiuta le persone con disturbi da uso di sostanze a ridurre il desiderio di alcol e droghe e a prevenire le ricadute, migliorando la consapevolezza emotiva e la gestione dello stress

Un nuovo studio, pubblicato su JAMA Psychiatry, ha dimostrato che un cerotto intelligente in grado di monitorare la variabilità della frequenza cardiaca (HRV) può rappresentare un efficace strumento di supporto nel percorso di recupero dalle dipendenze. L’intervento, completamente non farmacologico, si basa su una tecnologia che rileva in tempo reale le variazioni fisiologiche associate allo stress e suggerisce esercizi di respirazione guidata per ristabilire l’equilibrio del sistema nervoso.
Nelle prime fasi del recupero, lo stress costituisce uno dei principali fattori di rischio di ricaduta. La difficoltà nel riconoscerlo e nel gestirlo in modo adeguato favorisce l’insorgere del craving, ovvero il desiderio incontrollabile di ricorrere alla sostanza. A livello fisiologico, questi stati emotivi si associano spesso a una bassa variabilità della frequenza cardiaca, indicatore della capacità dell’organismo di adattarsi agli stimoli esterni e di mantenere il controllo emotivo. Gli esercizi di respirazione profonda possono però aumentare l’HRV e favorire il rilassamento.
I nuovi dispositivi di biofeedback HRV si basano su questo principio: monitorano costantemente la frequenza cardiaca e, quando rilevano livelli di stress elevati, inviano stimoli visivi o sonori che aiutano l’utente a regolare il ritmo respiratorio. I cerotti di seconda generazione integrano sistemi di intelligenza artificiale in grado di adattare il feedback alle condizioni fisiologiche individuali, fornendo un supporto tempestivo e personalizzato. Questa tecnologia mira a interrompere il ciclo tra stress, desiderio e uso di sostanze, favorendo un recupero più stabile.
Il nuovo studio ha coinvolto 115 adulti con disturbi da uso di sostanze nel loro primo anno di recupero. I partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi: uno ha ricevuto un cerotto intelligente per biofeedback HRV, mentre l’altro ha proseguito con il trattamento abituale, che poteva includere psicoterapia, gruppi di supporto o terapia farmacologica. Per otto settimane consecutive, tutti i partecipanti hanno monitorato quotidianamente il proprio umore, l’intensità del desiderio di sostanze e l’eventuale consumo attraverso un app dedicata.
I partecipanti che hanno utilizzato il cerotto hanno mostrato una riduzione significativa delle emozioni negative e del craving, con un 64% di probabilità in meno di consumo di alcol o droghe rispetto al gruppo di controllo. Nel gruppo di controllo, al contrario, le emozioni negative e il craving tendevano ad aumentare nel corso delle settimane.
Il dispositivo si è dimostrato sicuro e ben tollerato, senza effetti collaterali rilevanti. Poiché lo studio si è concentrato esclusivamente su persone nel primo anno di recupero, gli autori sottolineano la necessità di condurre studi di fase 3 per valutare la durata dei benefici e verificare l’efficacia della tecnologia in contesti più ampi e diversificati.
Fonte:
https://jamanetwork.com/journals/jamapsychiatry/article-abstract/2839605
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