Politica e Sanità

17 Gennaio 2015

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Dopo una prima accelerata alla dematerializzazione della ricetta, il Piemonte si attesta su oltre il 50% delle ricette trattate in questa modalità, mentre sembra rientrata per il momento la situazione che era stata denunciata in autunno dell'invio da parte di alcuni medici del promemoria della ricetta direttamente alle farmacie. «Una situazione su cui non abbiamo più ricevuto segnalazioni» spiega Massimo Mana, presidente di Federfarma Piemonte. «Quando abbiamo fatto la denuncia sui media, mandando anche una lettera ai nostri iscritti, il fenomeno stava passando dall'essere limitato a casi isolati a una situazione a rischio di diventare una prassi. Per fortuna è bastato e al momento tutto sembra rientrato. Continuiamo comunque a monitorare la situazione». Per quanto riguarda la ricetta dematerializzata «al momento siamo a un 50% abbondante. Sul fronte dei medici di medicina generale, sono in attesa di ricevere un riconoscimento, già promesso, dalla regione e credo che una volta che tutto sarà sistemato vedremo un'ulteriore accelerata». Un ultimo aggiornamento riguarda il concorso: «Al momento non ci sono voci di ulteriori ricorsi oltre a quelli che hanno preceduto la pubblicazione della graduatoria. Vedremo strada facendo. Sul fronte delle farmacie, le preoccupazioni ci sono, ma le nuove aperture sono ormai un fatto assimilato, con cui i titolari hanno già fatto i conti».

Francesca Giani