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Politica e Sanità

28 Novembre 2015

Oggi medici in piazza a Roma a difesa del servizio sanitario nazionale


Storica piazza romana con maestosi portici dietro piazza Venezia, rettangolare, ampia e capiente, Piazza SS Apostolia partire dalle 15 di oggi e fino alle 18 ospita la manifestazione indetta dagli Stati generali della professione medica per salvare il servizio sanitario pubblico e il sistema salute in Italia. All'insegna del motto "più diritti meno disuguaglianze", l'evento attende un numero non ancora quantificato di professionisti, ma potrebbero essere veramente tanti perché vengono date in partenza via treno delegazioni da Milano, da tutta l'Emilia Romagna, da Firenze, dal Sud. La manifestazione è condivisa da tutti i sindacati medici (e anche odontoiatrici) e sarà seguita da uno sciopero mercoledì 16 dicembre a cura delle sigle della dipendenza dal servizio sanitario nazionale e della medicina convenzionata. Agli "Stati Generali" partecipa un'istituzione pubblica, la Fnomceo, in polemica con scelte di altre istituzioni pubbliche come governo e regioni. Il Presidente della Federazione degli Ordini Roberta Chersevani parla di «battaglia di civiltà per il diritto di accesso alle cure", e di diritto dei professionisti "di avere pari opportunità su tutto il territorio nazionale" e "preservare un Servizio sanitario nazionale sempre più allo stremo nella sua risorsa fondamentale: i professionisti della salute».
Tra i motivi del malcontento dei medici (che su twitter si può seguire all'hashtag #iomimobilitoetu) oltre al sottofinanziamento e ai contratti e convenzioni bloccati dal 2010, ci sono: il decreto appropriatezza che vincola la prescrizione a protocolli di stato; il nuovo obbligo per tutti i professionisti della sanità di allacciarsi al cervellone del Ministero dell'Economia per trasmettere i dati dei pazienti paganti ai fini della precompilazione del modello 730; la mancanza di misure per adottare la direttiva europea sui turni di lavoro; la progressione - che si vorrebbe più rapida - del disegno di legge sulla riforma della responsabilità. Gli Stati generali dicono invece "sì" ad una Professione libera di curare in un SSN che offra equità e pari opportunità di accesso, ad una coerenza tra accesso allo studio, al lavoro e al ricambio generazionale, ad una informatizzazione più vicina ai bisogni del malato, alla verifica tra pari, alla meritocrazia.
Una parte dei manifestanti è più apertamente schierata contro lo strapotere delle regioni e le diseguaglianze provocate in sanità a seguito della riforma federalista del 2001. «La manifestazione ha lo scopo di dichiarare la nostra intenzione di farci carico della salvezza di un sistema sanitario pubblico e nazionale, del suo ruolo di coesione sociale, di garante della esigibilità di un diritto alla salute che è uno e indivisibile e non può essere declinato in base al CAP o al reddito», spiega il segretario dei medici ospedalieri di Anaao Assomed Costantino Troise. Non è per ora prevista ai lavori la presenza di esponenti del mondo delle istituzioni. Ma nel corso del pomeriggio -dato in diretta streaming sul sito www.fnomceo.itore 15- sarà presentata una piattaforma propositiva, con "punti non negoziabili" che tende la mano agli altri professionisti del Servizio sanitario nazionale, al momento non partecipanti alla protesta.

Mauro Miserendino

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