Politica e Sanità
05 Dicembre 2015Il farmacista territoriale può avere un ruolo attivo ed essenziale nell'assistenza domiciliare integrata garantendo la riconciliazione farmacologica, la dispensazione del farmaco e il monitoraggio della compliance alle terapie al domicilio del paziente. È questo il focus della sperimentazione, lanciata in occasione della cerimonia del Caduceo d'oro lo scorso novembre e ora in fase di avvio presso la Asl di Bari, di un modello di assistenza domiciliare progettata da Cerismas, il Centro di ricerche e studi in management sanitario dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano in collaborazione con Asl e Ordine interprovinciale dei farmacisti di Bari, Barletta, Andria e Trani. I dati preliminari del progetto pilota sono stati presentati nei giorni scorsi in un incontro svoltosi presso l'ateneo milanese dove gli esperti hanno spiegato che il modello di assistenza, ribattezzato durante l'incontro "Adi del farmacista", «integra il ruolo del farmacista con il contributo degli altri attori nei processi di presa in carico dei pazienti da parte del Servizio sanitario nazionale, segnando un punto di svolta nell'integrazione di questa figura professionale». Una nuova prospettiva che vede in farmacista intervenire «fornendo un valore aggiunto attraverso la sua partecipazione all'Unità di valutazione multidimensionale, nella fase di progettazione del Piano integrato di assistenza, garantendo la riconciliazione farmacologica tra la terapia ospedaliera e quella prescritta a livello territoriale, dispensando il farmaco e monitorando l'aderenza alle terapie al domicilio del paziente».
Secondo Americo Cicchetti, ordinario di Organizzazione Aziendale presso la Facoltà di Economia e responsabile scientifico del progetto Cerismas, il progetto rappresenta «un caso concreto di farmacia di servizi e la sperimentazione avviata è un esempio di come si possa passare finalmente dalle parole ai fatti». Pareri favorevoli anche dal Comitato Centrale della Federazione ordini farmacisti italiani per voce di Giovanni Gerosa, membro del Comitato centrale e Presidente dell'Ordine dei Farmacisti di Lecco, presente all'incontro. Gerosa ha riportato alcuni risultati del progetto di adozione in Italia del modello Mur (Medicines use review) promosso da Fofi per ribadire «l'importanza di trovare forme di reale implementazione della farmacia dei servizi anche per migliorare l'aderenza alle terapie».
Simona Zazzetta
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