Caso Avastin-Lucentis, Consiglio di Stato: ok provvedimento Antitrust. Roche e Novartis: noi corretti
Caso Avastin-Lucentis, il Consiglio di Stato conferma il provvedimento dell'Autorità Antitrust emesso nel 2014
Con la sentenza emessa dal Consiglio di Stato (sez. III, 15 luglio 2019, n. 4967) è stato confermato il provvedimento dell'Autorità italiana garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) emesso nel 2014 relativamente a presunte pratiche anticoncorrenziali effettuate dalle aziende farmaceutiche Roche e Novartis in relazione al caso dei farmaci Avastin e Lucentis. Nel 2014, lo si ricorda, 2014 l'Antitrust sanzionò le due aziende farmaceutiche per un cartello che aveva condizionato le vendite dei due prodotti per la cura della forma umida della maculopatia correlata all'età. I due gruppi furono sanzionati complessivamente per circa 180 milioni di euro (versati subito dalle due aziende) per aver indotto l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) a scegliere il farmaco più costoso, cioè il Lucentis.
La decisione del CdS, scrive Roche in una nota, è "lacunosa" e l'azienda "esprime tutto il proprio disaccordo per le conclusioni a cui sono arrivati i magistrati. La sentenza lascia privi di risposta tutti gli argomenti difensivi sollevati da Roche in questi lunghi anni.Non c'è stata alcuna collusione con Novartis riguardo ai due farmaci bevacizumab e ranibizumab. Tutti i contatti tra Roche e Novartis sono stati assolutamente leciti, basati su informazioni veritiere di farmacovigilanza". "Rammarico" anche da parte di Novartis, fa sapere di avere preso atto della sentenza: "Sin dall'inizio Novartis ha respinto con forza queste accuse ed è convinta che il caso antitrust sia stato guidato da motivi puramente economici, volti a forzare, nel quadro normativo italiano, un cambiamento atto a consentire il rimborso generalizzato di un farmaco in un'indicazione priva di autorizzazione (off label), nonostante la presenza sul mercato di medicinali autorizzati (on label). Sebbene la sentenza della Corte sia stata sfavorevole, Novartis conferma la correttezza del proprio operato e rimane convinta che l'utilizzo di un farmaco fuori indicazione in presenza di farmaci appropriati costituisca una minaccia per l'esistente sistema legale, medico e regolatorio, istituito per monitorare l'uso efficace e sicuro dei medicinali nei pazienti.
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